(ASI) Il Primo ministro russo Vladimir Putin si è concesso, in diretta Tv, alle domande dei propri cittadini dopo le manifestazioni di protesta avvenute nei suoi confronti. Putin ha approfittato del palcoscenico televisivo anche per sferrare offensive dialettiche all'indirizzo degli Usa, accusati di volere solo "vassalli" e non "alleati", e dell'Occidente, che avrebbe ordito le manifestazioni di dissenso a Mosca per indebolire la Russia.
Le manifestazioni, ha aggiunto, rispondono a "uno schema ben organizzato per destabilizzare la società" e gli organizzatori delle dimostrazioni di sabato hanno pagato alcuni dei partecipanti, definiti "pecore". Putin ritiene che simili adunate di protesta rispondano a "schemi ben precisi" sul modello delle rivoluzioni colorate avvenute in alcuni Paesi dell'ex Urss: "sappiamo come si è svolta la rivoluzione arancione in Ucraina", ha sottolineato. E' per questo che la sua missione presidenziale, qualora venisse eletto alle votazioni di marzo, sarà quella di opporsi "a tutti questi avventurieri che, dall'estero, tentano di immischiarsi nei nostri affari e di influenzare la nostra vita politica".
Infine, Putin si è prodigato in un attacco nei confronti del senatore repubblicano americano John McCain, il quale su Internet aveva nei giorni scorsi preannunciato una "primavera araba" stile Russia. "Ha le mani sporche del sangue di civili pacifici e non può vivere senza scene disgustose e ripugnanti come l'uccisione di Gheddafi", ha accusato Putin, ricordando poi la sua cattura in Vietnam: "Il signor McCain fu catturato e tenuto non solo in prigione, ma in una fossa per diversi anni. Chiunque al suo posto sarebbe diventato pazzo".
A proposito della morte del Raìs Gheddafi, Putin ha detto: "C'era sangue dappertutto, è questa la democrazia? Chi è stato? I droni, compresi quelli degli Stati Uniti, hanno colpito il suo corteo e poi dei commando, che non avrebbero dovuto essere lì, hanno chiamato via radio la cosiddetta opposizione e i militanti".
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