(ASI) Grave attentato in Giappone. L'ex primo ministro, il 67 enne Shinzo Abe, è stato ferito pesantemente durante un evento elettorale nella regione di Nara.
"Il già capo del governo "non mostra segnali vitali" dopo essere stato colpito da due proiettili alla schiena. Il politico stava pronunciando il suo discorso a sostegno di un candidato del Partito Liberal Democratico, in vista delle elezioni, per la Camera alta di Tokyo, programmate per domenica prossima. I media hanno precisato che ha perso sangue dal collo, accasciandosi a terra dopo pochi minuti dall’inizio del suo intervento davanti ai sostenitori che lo ascoltavano.
E’ stato portato in ospedale in arresto cardo-respiratorio. Cuore e polmoni "sembrerebbero non mostrare segnali vitali", hanno riferito fonti locali, evidenziando che la preoccupazione dei sanitari è dovuta all'emorragia “causata dalla ferita". Il ministro della Difesa ha detto che i medici stanno compiendo ogni sforzo per salvargli la vita, anche mediante le trasfusioni di sangue.
Tetsuya Yamagami, membro dell'autodifesa marittima della Japan Self-Defense Forces, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. L'arma utilizzata dal militare è stata sequestrata. Il quarantunenne, secondo l'emittente pubblica Nhk, avrebbe confessato il tentato omicidio, compiuto perché "insoddisfatto per l'operato dell'ex capo politico".
Siamo in attesa di ulteriori notizie. “Questo è un momento molto molto triste”, ha commentato il segretario di Stato americano, Anthony Blinken. "I nostri pensieri, le nostre preghiere, sono per lui, per la sua famiglia” e per il popolo della nazione del Sol Levante.
"Assolutamente inorridito e rattristato nel sentire dello spregevole attacco", ha scritto su Twitter il premier britannico uscente, Boris Johnson.
Sono “scioccato” per quanto è avvenuto, ha cinguettato sul noto social network il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Tale sentimento è stato condiviso anche dalla presidente del Parlamento dell’Unione, Roberta Metsola, dall’omologa della Commissione del vecchio continente Ursula von der Leyen, dal leader indiano Nrendra Modi, dal portavoce del capo della diplomazia cinese Zhao Lijjan e dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia