(ASI) Il leader del Partito dei Lavoratori (PT) ed ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha riaffermato la sua opposizione alla privatizzazione della più grande compagnia elettrica del Paese e della regione: la Eletrobras.
L’ex Capo di Stato ha spiegato che vendere questa azienda ad un prezzo inferiore del 50% a quello che è il suo valore reale potrebbe generare una stagnazione dello sviluppo industriale del Paese sudamericano e portare anche a tariffe elettriche elevate nel Paese. Inoltre, con la privatizzazione si “eliminerebbe un bene statale a beneficio del popolo brasiliano” ricordando che all'inizio della costruzione della società sono stati investiti oltre 20miliardi di reais (3.995 milioni di dollari) a beneficio di 15 milioni di persone. Ricordando anche che secondo diversi studi la compagnia elettrica si è classificata all’ottavo posto nell’elenco delle società che hanno contribuito maggiormente al reddito del Paese nell’ultimo 2020
“Il Partito si appellerà alla Corte Federale per impedire il processo di privatizzazione, perché questo è un reato contro il Paese” ha sottolineato il presidente nazionale del PT, Gleisi Hoffmann.
Il provvedimento che rende possibile la vendita di Eletrobras è stato approvato dall'attuale presidente brasiliano, JairBolsonaro, nel luglio dello scorso anno, al fine di porre fine al controllo statale della società e ottenere una stima di 100miliardi di reais (1.998. 162 dollari) a beneficio del bilancio pubblico.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia