Tra i temi di discussione: il punto sul processo di stabilizzazione necessario per garantire democrazia e sviluppo alla popolazione afghana; la strategia della “transizione” sulla strada del Vertice di Lisbona, quindi una riflessione su come procede la politica di “afghanizzazione” per riconsegnare agli afghani il controllo del loro territorio e per mettere a punto strategie politiche che garantiscano stabilità dando seguito alla Conferenza di Kabul del luglio scorso; il ruolo dei Paesi vicini, condizione necessaria per il successo di quell’approccio regionale da sempre sostenuto dall’Italia; le novità nello sforzo civile che l’Italia compie per rafforzare l’institution building afghano.
La riunione di Villa Madama si iscrive nell’intensa attività diplomatica portata avanti dal Ministro Frattini per favorire un approccio regionale alla questione afgana e per incrementare il profilo civile dell’assistenza internazionale al Paese. A questo proposito, martedì 19 verrà inaugurato un corso di formazione in Italia, della durata di otto settimane (18 ottobre – 15 dicembre 2010), per 18 giovani funzionari afgani (tra cui otto donne): 16 diplomatici e 2 funzionari della Civil Service Commission. Il Ministro degli Affari Esteri Rassoul ha espressamente auspicato l’assistenza italiana per il rafforzamento delle istituzioni afghane, e la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (SSPA), in collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, l’Istituto Diplomatico e la Direzione Generale per i Paesi dell’Asia, sono stati incaricati dell’attuazione del progetto.
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