(ASI) Ancora una vittoria a livello giudiziario per l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva; ieri, infatti, la Corte suprema federale del paese (Stf) ha respinto due nuove accuse contro l’ex primo mandatario del paese indiolatino relative alla vicenda Lava Jato.
Nello specifico il giudice Ricardo Lewandowski ha archiviato le nuove accuse in merito a presunte donazioni della società di costruzioni Odebretcht all’Istituto Lula e l’acquisto di un terreno per ospitarlo e di un appartamento nella città di San Bernardo do Campo a San Paolo.
Questa decisione fa sì che le vicende non possano tornare in tribunale dopo che nelle settimane scorse l’Stf ha riconosciuto che l'ex giudice Sergio Moro aveva dei pregiudizi nel momento in cui ha emesso la sentenza di condanna al leader del Partito dei Lavoratori nel fascicolo denominato Garujá triplex. Accogliendo la richiesta della difesa quindi i procedimenti non ripartiranno da zero ma saranno cancellati del tutto.
Secondo l’accusa tra dicembre 2013 e marzo 2014, Odebretchavrebbe inviato risorse finanziarie milionarie all’Istituto Lula con l'obiettivo di mascherare una presunta corruzione, mentre l’altro caso riguardava il presunto pagamento di vantaggi indebiti con un appartamento all’ex presidente a Sao Bernardo do Campo, oltre a un terreno per costruire l’Istituto Lula.
Secondo il magistrato che ha sospeso i processi, quando è stato riconosciuto il pregiudizio di Moro, è stato indirettamente riconosciuto che anche i pm di Lava Jato avevano agito in modo irregolare.
Lewandowski ha spiegato che “la parzialità dell’ex giudice Sérgio Moro per il processo a Luiz Inácio Lula da Silva, ha implicitamente riconosciuto anche quella dei membri del gruppo di lavoro Lava Jato responsabili delle indagini”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia
*foto di repertorio