(ASI) Sono proseguiti anche oggi gli scontri a Gerusalemme. La prima parte della mattinata è stata caratterizzata da nuove scene di guerriglia tra la polizia e i palestinesi radunati presso la moschea di Al – Aqsa.
La tensione è cresciuta nel pomeriggio quando è iniziata la “Marcia delle Bandiere” in ricordo della riunificazione della Città Santa, avvenuta nel 1967, al termine della Guerra dei Sei Giorni. Il corteo, su indicazione delle autorità, ha cambiato il tragitto per evitare ulteriori scontri. E’ giunto però, durante il pomeriggio, l’ ultimatum di Hamas.
L’ ala militare del movimento ha chiesto, al premier Benjamin Netanyahu, di liberare entro le 18 ora locale (le 17 in Italia) i prigionieri arrestati nei sit – in degli ultimi giorni. Ha domandato anche, sempre al capo del governo, di ordinare agli agenti, delle Forze dell’ Ordine, di togliere ogni forma di controllo nei pressi del luogo di culto sacro per i musulmani e nel quartiere orientale dove vivono le famiglie arabe che potrebbero essere sfrattate (il caso giudiziario, su cui dovrà pronunciarsi la Corte Suprema, è all’ origine di tutti gli eventi delle ultime due settimane).
La richiesta è stata respinta e puntualissimi sono partiti i razzi a lunga gittata. Sei sono stati lanciati contro la capitale. Uno è stato intercettato dal sistema di Difesa Iron Dome (Cupola di Ferro) e gli altri 5 vettori sono caduti in un’ area aperta. Fonti locali hanno evidenziato tuttavia danni ad un’ abitazione. Le autorità di Gaza hanno preso di mira alcune località della parte meridionale, del nemico sionista, che avevano aperto poco prima i rifugi per la popolazione.
I jet, con la Stella di David, hanno risposto immediatamente, prendendo di mira alcune località della Striscia. I vertici hanno minacciato di voler attuare una durissima e lunga azione bellica che potrebbe durare giorni.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia