(ASI) Sono durissime le reazioni, della comunità internazionale, in merito all’ aggressione israeliana avvenuta ieri sera nella moschea di Al – Aqsa nei confronti dei fedeli che pregavano all’ interno di essa.
Il segretario generale della Lega araba, Ahmad Abul Gheit, ha condannato "con la massima fermezza" l'assalto poiché riflette “l'intenzione deliberata” di provocare i palestinesi. Ha chiesto così un intervento adeguato della comunità internazionale per evitare un possibile ulteriore peggioramento della situazione.
Hanno levato la voce contro il premier Benjamin Netanyahu anche Hamas a Gaza, Kuwait, Turchia, Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Iran (Teheran ha definito l’ accaduto un vero “crimine di guerra) e l’ Organizzazione per la cooperazione islamica.
Stati Uniti, Unione europea e Onu hanno invitato il leader dello Stato ebraico a non compiere “atti illegali” e a impegnarsi dunque per evitare gli sfratti di alcune famiglie residenti, nella parte orientale della Città Santa, i cui alloggi potrebbero essere acquistati da un’ impresa locale. La vicenda è all’ origine delle contestazioni attuali, deflagrate in tutta la capitale e pende davanti alla Corte Suprema del Paese che dovrà pronunciarsi, sul caso giudiziario che prosegue da circa 50 anni, a breve.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha tenuto un discorso televisivo durissimo. "Il terrorismo di Israele ci renderà più impegnati a sostenere i nostri legittimi diritti. Porremo fine all'occupazione israeliana di Gerusalemme. Otterremo la libertà e istituiremo uno Stato palestinese, indipendente e pienamente sovrano, con Gerusalemme come capitale eterna". Ha evidenziato poi di aver ordinato al proprio ambasciatore all’ Onu di chiedere formalmente la convocazione immediata di un vertice d’ emergenza del Consiglio di sicurezza al Palazzo di Vetro di New York.
E’ stata proclamata, intanto per oggi a Gaza, una “Giornata della Rabbia contro Israele”. Sono previsti i lanci di numerosi palloncini incendiari, insieme ad altre forme di contestazione, contro la parte meridionale dello Stato ebraico. Il capo di Stato maggiore di quest’ ultimo, Aviv Khochavi, ha convocato una riunione con i suoi collaboratori per prepararsi ad una ipotetica escalation. Lo hanno reso noto le Forze di Difesa Israeliane su Twitter.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia