(ASI) La tensione è altissima. Gli scontri tra i miliziani filo – russi e Kiev hanno riguardato oggi, in particolare, alcune località dell’Ucraina orientale come le città di di Almaznaya, Stakhanov (quasi tutte le zone di tale centro urbano), Bryanka, Kirovsk e Pervomaisk.
Il leader della nazione, Volodymyr Zelensky, si rechera' in visita domani intanto nel Donbass, nonostante l’ imminenza dello scontro, ad ampio raggio, tra i separatisti appoggiati dal Cremlino e il suo esercito. Il Capo dello Stato ha incontrato una delegazione della Nato, segno che i rapporti con l’ Alleanza sono sempre più stretti per fermare l’ “aggressione dello Zar”. Monito intanto di quest’ ultimo. Seguiamo con attenzione la situazione e prenderemo misure “concrete” in relazione al suo evolversi, ha fatto sapere il portavoce del suo consiglio di sicurezza.
“Non vogliamo la guerra”, ha provato a rassicurare oggi il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, in un’ intervista pubblicata, nelle ultime ore, dal quotidiano Liberation. “Apriremo il fuoco – ha spiegato infatti - solo se c'e' una minaccia per le nostre truppe sul terreno, o se sono sotto attacco”. La diplomazia cerca di evitare il peggio. E’ stata convocata nel frattempo, nel pomeriggio, una riunione di emergenza del gruppo trilaterale di contatto per fare il punto della situazione. Non c’è stata e ciò non è un segnale incoraggiante alcuna dichiarazione congiunta tra le parti.
"Ancora una volta, purtroppo, il governo italiano è completamente fuori dalla partita internazionale. La tensione fra Kiev e Mosca è alle stelle e l'America si e' gia' schierata a fianco degli ucraini. L'Italia, come al solito, non si e' ancora espressa, senza riuscire a balbettare una parola su quanto sta accadendo. L'atlantismo di Draghi si mette alla prova anche su questo". Lo ha dichiarato Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia in Commissione Esteri della Camera, in un'intervista al sito Formiche.net..
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia