(ASI) Aumenta la tensione in Medioriente. L'Iran ha avviato l'arricchimento dell'uranio al 20%, nell'impianto nucleare di Fordo, nei pressi della città santa sciita di Qom. La località è situata a 200 chilometri dalla capitale e posizionata a sud ovest di quest’ ultima. La decisione è stata condannata dall’ Unione europea, in quanto comporta un significativo superamento dei limiti previsti dall'accordo, sul nucleare del 2015, stipulato con le grandi potenze.
L'ordine di avviare le operazioni nella struttura sotterranea è giunto oggi dal presidente Hassan Rohani. Lo ha reso noto il portavoce del governo della nazione, Ali Rabiei, alla televisione pubblica. La decisione era stata preannunciata, pochi giorni fa, all’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’ Onu. La scelta è giunta dopo il via libera nei confronti della legge, approvata dal parlamento di Teheran controllato dagli oppositori dell'attuale esecutivo, che impegna le autorità a una serie di misure di rafforzamento dello sviluppo dell’ energia non convenzionale. Tutto ciò sta comportando un aumento delle preoccupazione da parte di Israele e dell’ alleato americano. Washington e Gerusalemme sarebbero pronti a intervenire militarmente nell’ area, dal momento che hanno già i mezzi per avviare l’operazione ostile. Il gruppo di attacco, della portaerei del pentagono USS Nimtz, non è tornato negli Stati Uniti, come inizialmente previsto, ma è rimasto in loco per fronteggiare le minacce della Repubblica Islamica. Lo hanno riferito fonti di Washington, citate dai media d’Oltreoceano. C’è il rischio inoltre di un’ azione ostile contro il nemico sionista, ai cui 007 è stata attribuita la responsabilità dell’ uccisione il responsabile del programma atomico iraniano Mosen Fakrizadeh. Il desiderio di vendetta è rivolto anche verso i soldati di Donald Trump. La Casa Bianca è colpevole di aver organizzato l’omicidio, avvenuto il 3 gennaio 2020, contro il generale iraniano Qassam Soleimani. I Pasdaran hanno ventilato, la scorsa la settimana, la possibilità di una nuova vendetta.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia