Ultimo della lista l’Ecuador dove ieri Rafael Correa, già Presidente dell’Ecuador dal 2007 al 2017, è stato condannato a 8 anni di reclusione per presunta “corruzione aggravata”, in concorso con il suo vice Jorge Glas, che dal 4 ottobre 2017 sconta una condanna in carcere, nonostante le sue precarie condizioni di salute e le numerose irregolarità nel processo.
Secondo i giudici che hanno emesso la condanna, Iván León, Marco Rodríguez e Iván Saquicela, l’ex Premier ecuadoriano sarebbe colpevole di “corruzione aggravata” – dal 2012 al 2016 – per finanziamento al suo partito, Alianza Pais, in cambio di tangenti per agevolare imprenditori ecuadoriani. Oltre alla condanna a 8 anni, a Correa sarebbe impedito di partecipare ad elezioni politiche in Ecuador per 25 anni.
All’indomani della condanna Correa ha parlato al portale sudamericano Telesur per ribadire la sua verità. “In Ecuador - ha detto - stiamo raccogliendo quello che abbiamo seminato in tre anni, un governo traditore e inetto, sostenuto dalla stampa, dai gruppi economici e dai partiti politici”.
“Mi aspettavo una simile sentenza - ha continuato - non ho la minima speranza del sistema legale ecuadoriano, tutto è corrotto. È un caso improbabile, hanno cambiato il loro nome per fare marketing. Sono preoccupato per tutti i cittadini perseguitati che devono difendersi di fronte alle prevaricazioni della giustizia”.
Nel suo duro atto di accusa il leader socialista ha poi aggiunto: “Hanno distrutto lo stato di diritto, ricordiamo l’incostituzionalità della consultazione popolare del 2018; per disabilitarmi, hanno reso valida una legge retroattiva dal 2018, non esiste una legge del genere” precisando che la sua condanna “serve solo ad evitarmi una mia candidatura alle elezioni del 2021; non hanno prove stanno montando un caso sul nulla. Nonostante l’emergenza legata al Covid-19 continuano con questa inchiesta e con il processo perché vogliono una mia condanna definitiva per impedirmi di partecipare al voto il prossimo anno”.
Secondo Correa con le elezioni del prossimo anno il paese rischia la distruzione economica e umana, “il paese potrebbe morire, non comprendono la serietà che stiamo affrontando. L'Ecuador è il paese che ha gestito la pandemia peggio. Il sistema sanitario è già crollato e ora sta arrivando la crisi economica. Potrebbe esserci una crisi economica così grave da portare alla dollarizzazione. La nostra priorità è salvare la Patria", ha detto Rafael Correa.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia