(ASI) Tornano le polemiche sul trattato di Caen sottoscritto, nel 2015 dal governo guidato da Matteo Renzi, mediante l’allora ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, attuale commissario europeo all’Economia “grazie ai voti dei pentastellati”.
Il partito di Matteo Salvini continua la sua battaglia per evitare l’entrata in vigore del documento, col via libera del Parlamento, che prevede la cessione alla Francia della pescosissima “zona del Cimitero”, situata tra Ventimiglia e Sanremo, ricca del “gambero rosso di Sanremo che è costosissimo e una prelibatezza della zona”. L’iniziativa di palazzo Chigi e dell’Eliseo sarebbe dunque un danno enorme per la pesca italiana, per il cibo che arriva sulle nostre tavole e per la forte perdita della sovranità territoriale, dal momento che il provvedimento colpirebbe non solo i mari della Liguria, ma anche quelli della Toscana e della Sardegna. Ci siamo fatti quindi “ garanti che il documento non sarebbe mai arrivato in Aula e in tale caso sarebbe stata bocciata la sua ratifica”, dichiara oggi in un’ intervista ad Agenzia Stampa Italia l’Onorevole Lorenzo Viviani. L’esponente leghista ricorda, ai microfoni del nostro direttore Ettore Bertolini, quando il capo politico grillino Luigi Di Maio aveva definito tutto ciò un grave tradimento. Il deputato non nasconde inoltre la sua preoccupazione su quanto affermato, nelle ultime ore, dal responsabile degli Affari europei dell’esecutivo Pd – Conquestelle rispondendo, alla Commissione Schengen di Montecitorio, ad una domanda posta dal collega del Carroccio Flavio Di Muro. Il responsabile del dicastero ha assicurato che la questione sarà approfondita, non escludendo l’ok definitivo dell’Italia all’intesa stipulata tra Roma e Parigi. Vivani annuncia il proseguimento della battaglia: “La mia realtà politica farà di tutto, a livello parlamentare e delle istituzioni locali, per fermare” tali intenzioni. Non conferma poi la presenza nell’area di giacimenti di greggio, a differenza di quella di “altri interessi oltre la pesca”, poiché non è in possesso di dati per dimostrarla. “Sono un biologo marino e un comandante di peschereccio. Tanti miei colleghi – confida – mi raccontavano di imbarcazioni battenti bandiere francesi e di paesi del nord. Si sono scoperte come oceanografiche”, ma erano in grado di effettuare anche “la ricerca petrolifera” e svolgevano attività proprio nella zona ligure. Ipotizza i motivi della disponibilità, della nuova maggioranza costituita dal partito di Nicola Zingaretti e dai pentastellati, ad accontentare il paese d’oltralpe: “O ci sono interessi dietro che non ci vengono spiegati a livello istituzionale e questo sarebbe grave, o molte volte, questa è la cosa che mi preoccupa forse di più, c’è tanta leggerezza e non si pensa a chi lavora” la terra o in mare.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia