(ASI) - La Turchia ha iniziato l'offensiva contro i curdi nel nord-est della Siria. Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan; nelle ultime ore quando le truppe turche, almeno 5 mila uomini ammassati al confine, hanno rimosso i blocchi di cemento alla frontiera per permettere il passaggio di carri armati, tir e blindati.
Poco dopo l'annuncio di Erdogan, raid aerei sono stati segnalati nella città di Ras al-Ain contro postazioni delle Milizie curde di protezione popolare (Ypg) mentre l'artiglieria ha bombardato Tal Abyad.
Diverse ore dopo, il ministero della Difesa turco ha annunciato il via all'offensiva di terra. L'esercito turco è entrato in Siria insieme alle milizie locali dell'Esercito siriano libero cooptate da Ankara.
Il portavoce dei combattenti curdi su Twitter aveva già dato l'allarme: "Hanno lanciato raid su aree civili. C'è grande panico fra la popolazione nella regione". Sempre secondo l'Ypg ci sarebbero già delle vittime civili, la ong Osservatorio siriano dei diritti umani parla di almeno 15 morti, tra cui 8 civili, uccisi a Qamishli. I curdi da parte loro hanno risposto con colpi di mortaio contro la città di Nusabyn e la zona di Ceylanpinar.
Le Forze democratiche siriane guidate dai curdi sostengono di aver respinto l'offensiva terrestre turca sul confine settentrionale della Siria, poco dopo che Ankara aveva annunciato l'inizio della fase terrestre della sua operazione contro le forze curde. "L'attacco a terra da parte delle forze turche è stato respinto dai combattenti delle Forze democratiche siriane (Fds)" nella regione di Tal Abyad, ha dichiarato il portavoce dell'Fds, Mustefa Bali, su Twitter.
Dal canto suo, Ankara sostiene che sono state colpite 181 postazioni dei terroristi. Lo annuncia il ministero della Difesa turco, citato dall'agenzia Anadolu, riferendosi alle forze curde che la Turchia giudica come "terroristi".
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia