ASI) Continuano gli scontri in Libia. L’Ufficio delle Nazioni Unite, per gli Affari umanitari, ha riferito che è salito a 30.200 il numero degli sfollati, a Tripoli e dintorni, a causa degli scontri tra le truppe di Kalifa Haftar e quelle del governo, internazionalmente riconosciuto, guidato dal premier Fayez al – Serraj.
Secondo la fonte, le priorità sono quelle del raggiungimento della tregua umanitaria e della protezione delle persone colpite dal conflitto. L’ente dell’ Onu ha sottolineato così l’urgenza di trasferirle in zone più sicure. Sono aumentate anche, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, le vittime dall’inizio delle ostilità. Le cifre hanno raggiunto quota 220 morti, tra cui molti sanitari, ma anche bambini e donne. Sono 1066 invece i feriti di questa che sembra essere, sempre più, una vera e propria guerra civile. La diplomazia cerca di fermare il continuo aumento delle violenze. Italia e Francia stanno provando a frenare lo spargimento di sangue tra le parti. Il presidente americano, Donald Trump, ha telefonato ieri al generale della Cirenaica per, come affermato dalla Casa Bianca in una nota, “discutere gli sforzi antiterrorismo in corso e la necessità di raggiungere la stabilità”, in loco, mediante una visione condivisa relativa a una transizione politica. Il tycoon ha riconosciuto poi il ruolo rilevante, del suo interlocutore, nella lotta contro l’estremismo e nella salvaguardia delle petroliere del paese.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia