(ASI) Continua la lotta contro il tempo per fermare la crisi libica. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha ricevuto oggi a Roma il suo omologo francese Jean – Yves Le Drian.
E’ impossibile fermare le violenze a Tripoli “se non c’è un’intesa” solida tra il paese d’oltralpe e palazzo Chigi, ha detto il responsabile della diplomazia di Parigi. Il rappresentante di Emmanuel Macron ha ricordato quindi la ferma condanna dell’Eliseo nei confronti dell’offensiva, del generale Kalifa Haftar, verso del governo riconosciuto dall’Onu. Il capo della Farnesina ha richiamato l’obiettivo comune di evitare una deriva terroristica, annunciando così che le consultazioni bilaterali proseguiranno la prossima settimana coinvolgendo gli altri componenti, della comunità internazionale, interessati direttamente dagli eventi in corso. Questi ultimi hanno generato in loco dal loro inizio, secondo l’Associazione medici stranieri che aggiorna il bilancio quotidianamente, 240 morti tra cui 75 bambini e 27 mila sfollati. Giuseppe Conte ha riferito intanto, questa mattina in Senato, che gli sviluppi della situazione rappresentano un “motivo di forte preoccupazione per l’Italia e la comunità internazionale”. Il premier ha evocato la possibilità di “crisi umanitaria e di guerra civile”, rassicurando comunque sull’inesistenza di un “imminente pericolo di flussi migratori”. Il professore ha comunicato che c’è una particolare attenzione, da parte dei servizi segreti nazionali, in merito al rischio dell’estremismo, rivelando comunque l’assenza al momento di particolari segnali di allarme.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia