(ASI) L’inviato speciale dell’Onu in Libia Ghassan Salamè ha dichiarato, in un’intervista a radio BBC, che il generale Khalifa Haftar, che combatte contro il governo di Tripoli riconosciuto dalle Nazioni Unite, “non sta compiendo un’operazione anti – terrorismo, ma un colpo di stato”.
Ha aggiunto anche che il bilancio degli scontri è salito a 147 morti, 600 feriti e 17 mila persone sfollate. “Il diritto umanitario non è purtroppo rispettato – ha concluso – perché 8 ambulanze e una scuola sono state prese di mira”. Il premier, del paese dilaniato dal pesante conflitto, Fayez al – Serraj ha lanciato intanto l’allarme, sostenendo che le truppe nemiche “stanno attaccando strutture civili” e la situazione “potrebbe spingere 800 mila migranti” a raggiungere l’Europa e in particolare l’Italia. Ha ringraziato inoltre il nostro paese per “il suo impegno di pace”, manifestato nell’azione diplomatica in corso per fermare il dramma che sta avvenendo da giorni. I soldati, che hanno avviato le operazioni belliche contro Serraj, sono sostenuti da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e non ufficialmente da Russia e Francia (Mosca e Parigi hanno smentito qualsiasi tipo di aiuto nei confronti delle parti in lotta).
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia