(ASI) L’Ecuador ha annunciato la decisione di abbandonare l’Unasur, l’Unione delle nazioni sudamericane creata nel 2008 dall’ex presidente venezuelano Hugo Chavez.
A comunicarlo il presidente ecuadoregno Lenin Moreno che ha motivato la decisione con “il fallimento del disegno di integrazione regionale dell'Unasur, divenuta ormai una semplice piattaforma politica senza contenuti. La decisione è immediata e quindi l’Ecuador fin da ora non parteciperò più alle attività dell’organizzazione e non verserà più la sua quota per il bilancio. Moreno ha anche spiegato che non facendo più parte del gruppo chiederà alla direzione di restituire il palazzo nei pressi della capitale Quito utilizzato come sede dell'organismo e annunciato che verrà rimossa la statua di Nestor Kirchner, ex presidente argentino e primo segretario generale dell'Unasur.
Secondo il primo mandatario del paese indiolatino l’Unasur “è entrato in un tunnel senza uscita da un anno, la metà degli stati membri non partecipano né contribuiscono finanziariamente, la segreteria è senza titolare e il personale è andato diminuendo perché alcuni presidenti irresponsabili si sono intestarditi a nominare i loro amici". Da gennaio 2017 l’attività istituzionale è paralizzata a causa di divisioni interne. Al termine del mandato del colombiano Ernesto Samper, non è stato possibile eleggere un nuovo segretario generale per mancanza di consenso.
Lo stallo istituzionale aveva portato, ad aprile 2018, i governi Argentina, Brasile, Cile, Perù, Colombia e Paraguay ad annunciare che avrebbero sospeso a tempo indeterminato la loro partecipazione alle attività dell'Unasur. Il processo di abbandono dell'Unasur da parte dell'Ecuador è iniziato formalmente l'11 marzo, con una lettera indirizzata dal ministro degli Esteri José Valencia a Diego Pary, ministro degli Esteri del paese che esercita la presidenza di turno, la Bolivia. L'iter formale di uscita dal trattato era stato intrapreso già dalla Colombia, il 10 agosto del 2018, poco dopo l'insediamento di Ivan Duque come nuovo capo dello stato. Bogotà denunciava nell'occasione che l'Unasur si era trasformata in una "cassa di risonanza del Venezuela", in una critica della cifra politica del blocco.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia