(ASI) Lunga riunione, in serata a Tel Aviv, del Gabinetto di difesa israeliano. Il vertice è durato cinque ore e mezza ed è terminato attorno alle 2 di questa notte.
Sono state valutate, durante il quasi interminabile faccia a faccia vero e proprio consiglio di guerra, le possibili misure da adottare per fermare il lancio dei missili e dei palloni incendiari contro il territorio dello Stato ebraico. Gli alti esponenti, politici e militari, hanno analizzato quindi un piano di attacco contro Hamas, a Gaza, molto intenso e uno più limitato. Nessun partecipante ha rilasciato dichiarazioni ai media, una volta terminato l’incontro, ma il silenzio non nasconde che qualcosa potrebbe accadere già, molto probabilmente, a breve. I soldati risponderanno infatti, secondo alcune indiscrezioni, in modo più efficace in caso di minaccia da parte dei manifestanti palestinesi che organizzeranno cortei, anche domani come quasi ogni venerdì, per gridare la propria rabbia nei confronti della politica adottata da Gerusalemme. Le brigate locali si sono riunite, ieri pomeriggio nella Striscia, per tenersi pronte a eventuali misure di rappresaglia in caso di nuove ostilità attuate dai militari di Benjamin Netanyahu. La tensione è dunque altissima e ciò è dimostrato anche dal rafforzamento, ordinato da quest’ultimo, del potente sistema difensivo missilistico, Iron Dome (Cupola di Ferro), in diverse città del proprio territorio. Il Medioriente potrebbe essere nuovamente sull’orlo del baratro e ciò genererebbe, nel caso in cui tali scenari cupi diventassero realtà, riflessi negativi persino nei paesi vicini come il Libano, l’Iran e la già martoriata Siria.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia