(ASI) Si apre oggi la nuova legislatura colombiana, la prima che vede seduti tra i banchi del parlamento gli esponenti delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie, dopo la pacificazione avvenuta quasi due anni fa.
Tra i 280 parlamentari figurano oggi infatti 5 deputati e altrettanti senatori provenienti dalle fila della Forza alternativa rivoluzionaria della comune, il partito politico nato dalle ceneri della guerriglia. Un aspetto di cui il nuovo presidente Ivan Duque dovrà necessariamente tenere conto anche in considerazione del fatto che ha impostato parte della sua campagna elettorale sulla promessa di rivedere gli accordi di pace in senso più garantista per le vittime del conflitto.
Una traccia delle possibili modifiche l'ha fornita lo stesso Duque in un'intervista concessa al quotidiano "El Tiempo". "Proponiamo che lo sradicamento" delle piantagioni di cocaina "sia obbligatorio" e non solamente incentivato, "che il reato del traffico di stupefacenti non possa essere oggetto di amnistia", che si possano comminare sanzioni "reali per le persone che hanno nascosto le armi o il denaro con cui si dovevano risarcire le vittime", così come previsto dagli accordi, e che "i responsabili dei reati contro l'umanità non possano occupare i loro scranni fino a quando non abbiano scontato le pene", segnalava il futuro presidente. In questo senso però i margini di manovra per il suo partito - Centro democratico (Cd) -, non sono infiniti. I termini dell'accordo sono blindati da una legge costituzionale che ne impone il rispetto per le prossime tre legislature, ha ricordato il presidente dell'alta corte, Alejandro Linares.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia