(ASI) Il direttore dei servizi segreti americani, Dan Coats, ha dichiarato oggi che il rischio di un conflitto “tra grandi potenze” non è mai stato così alto, nel mondo, dalla fine della guerra fredda.
Ha sottolineato quindi davanti al congresso di Washington i pericolosi tentativi, che aumenteranno nei prossimi anni, di Cina e Russia di espandere la propria influenza. L’amministrazione Trump è preoccupata però anche per la crisi tra l’ Arabia Saudita e l’Iran che si è trasformata in forti ostilità, per procura, nello Yemen e per le relazioni non facili con la Corea del Nord. Le olimpiadi in corso a PyeongChang hanno avviato, tuttavia, una distensione dei rapporti tra Seoul e Kim Jong Un, così come tra quest’ultimo e il tycoon. La casa bianca vuole dialogare infatti col regime asiatico, mantenendo elevata al contempo la pressione nei suoi confronti. Il vicepresidente Usa, Mike Pence, ha comunicato ieri l’inizio di questa nuova strategia che si spera possa produrre dei frutti positivi.
Il responsabile degli apparati di sicurezza ha proseguito il suo discorso rivolgendosi anche all’Europa, invitandola a rimanere unita per non minare la “coesione dell’Occidente”, sviluppando “un approccio comune su una serie di sfide che riguardano la sicurezza”. Ha elencato dunque i maggiori problemi all’ordine del giorno come “l’immigrazione, l’instabilità della periferia, l’elevata minaccia terroristica” e la possibile influenza di Mosca sulle elezioni in alcuni paesi del vecchio continente.
Ha rivelato così il rischio che il Cremlino possa incidere pure su quelle di medio termine, che si svolgeranno quest’anno negli Stati Uniti, divulgando false informazioni.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia