(ASI) La bilancia commericale argentina ha chiuso il 2017 con il poco lusinghiero deficit recordo di 8,471 miliardi di dollari, in nettissimo peggioramento rispetto all'1,69 dello scorso anno. Lo rivelano gli ultimi dati diffusi dall'Istituto nazionale di statistica (Indec). Il sottosegretario alla Trasformazione produttiva, Lucio Castro ha attribuito questo risultato ad una serie di "cambiamenti congiunturali" che hanno pregiudicato le vendite argentine mentre nello stesso tempo si è registrato un incremento degli acquisti.


Secondo Castro più che per le politiche del governo liberista di Macrì il risultato è attribuibile alla dimunizione delle esportazioni verso il Brasile ed alla discesa dei prezzi delle materie prime, beni che rappresentano fino ad un quarto del totale del valore esportato.
Sul fronte delle importazioni il sottosegretario castro ha sottolineato comunque come positivo il fatto che si è registrato "un aumento nell'importazione di beni capitali" dovuto al "ricambio tecnologico" dell'industria, ricambio che viene a "colmare il ritardo accumulato negli anni precedenti". Dal punto di vista nominale il totale delle esportazioni nel 2017 ha raggiunto i 58,428 miliardi di dollari, appena lo 0,9 per cento in più rispetto all'anno precedente ma con un -0,9 per cento nella quantità di vendite.
Il totale delle importazioni ha invece registrato con un +19 per cento, raggiungendo i 68,899 miliardi di dollari, con un aumento del 14,6 per cento delle quantità di beni acquistate. Riguardo allo scambio con l'area del Mercosur il deficit del 2017 è di 7,7 miliardi di dollari, secondo risultato negativo solo preceduto dal deficit commerciale con la Cina. Le esportazioni in quest'area hanno raggiunto gli 11,9 miliardi di dollari a fronte importazioni per 19,6 miliardi (+31 per cento). Lo scambio con il Mercosur rappresenta inoltre il 20 per cento del totale esportato ed il 29,3 per cento delle importazioni complessive.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Iyslis

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