(ASI) “L’Ambasciata dello Stato di Palestina ricorda il massacro della popolazione palestinese che si consumò tra il 16 e il 18 settembre del 1982 nei campi profughi di Sabra e Shatila, in Libano.
A giugno di quell’anno Israele aveva lanciato la sua operazione “Pace in Galilea” con lo scopo dichiarato di distruggere l’OLP, allora di base in Libano. Bombardamenti, bombe, a grappolo e al fosforo avevano già portato la distruzione in Libano e nella sua capitale, Beirut, causando migliaia di morti e feriti.
Si arrivò così a quel fatidico 16 settembre, quando criminali delle milizie libanesi protetti dall’esercito invasore israeliano entrarono nei campi profughi, dando inizio a una carneficina. Il bilancio fu si oltre 3000 vittime, per lo più vecchio, donne e bambini.
Il 16 dicembre del 1982 l’Assemblea Generale delle Nazione Unite condannò il massacro, definendolo “un atto di genocidio”. Una commissione d’inchiesta ne attribuì la responsabilità all’allora Ministro della Difesa israeliano costringendolo alle dimissioni, ma ciò non impedì che egli divenissi successivamente Primo Ministro.
Nel 35° anniversario di un crimine orrendo che non dimenticheremo mai, ricodiamo anche gli altri massacri che Israele ha compiuto e continua a compiere ai danni del popolo palestinese. Soprusi vergognosi che, insieme a quello di Sabra e Shatila, ci rammentano quando sia importante che la giustizia prevalga sull’ impunità.
Ci rivolgiamo a tutti i democratici del mondo, a tutti coloro che amano la pace e credono nella giustizia, affinché agiscono per porre termine lle ingiustizie e alle violenze che ancora feriscono la Palestina e il resto del mondo. “
L’Ambasciata di Palestina in Italia