(ASI) Francia- Francesi nuovamente chiamati alle urne dopo poco più di un mese dall'elezione del nuovo presidente europeista Emmanuel Macron. I pronostici sulle elezioni legislative per costituire il nuovo parlamento danno per favorito lo stesso presidente, che secondo i sondaggi di Ipsos dovrebbe ottenere una quota record di oltre 400 seggi.
Sarebbe una vittoria schiacciante, pensando alla totalità di 577 e alla maggioranza assoluta che ne necessita 289. Al tempo stesso, se da una parte Macron è vincitore, dall'altra contano le perdite degli sconfitti. Il partito socialista, che nel 2012 aveva ottenuto 314 seggi, ne potrebbe conquistare al massimo 30, risultato peggiore della storia. I gaullisti rischiano di dimezzarsi, da oltre 200 a circa 115. Il Front National deve ancora riprendersi dalla sconfitta della sua leader Marine Le Pen alle presidenziali, pur presentandosi come massima forza d'opposizione. Jean-Luc Mélenchon sceglierà le piazze per contrastare le politiche del nuovo governo.
Una maggioranza solida per Macron potrebbe consolidarsi con l'alto astensionismo previsto. Su 47 milioni di elettori, che potranno votare dalle 8 alle 20, ben 40% potrebbero rimanere a casa. Ma il verdetto definitivo ci sarà solo il 18 giugno con gli esiti del secondo turno.
A distanza di un anno dalla fondazione del suo movimento «En Marche», Macron è vicino a un risultato dato per impensabile qualche mese fa. La distruzione del vecchio sistema politico francese appare vicina, ma allo tempo saranno l'europeismo e l'apertura l'accoglienza dei migranti a riprendere quota, in un periodo segnato dall'ascesa dei populismi in tutto il continente.
La struttura partitica di En marche, ritenuta in passato debole per conquistare il parlamento, potrebbe invece ribaltare ogni previsione, agevolata anche dall'alleanza con il MoDem di Bayrou.
Di fronte a questi sviluppi politici, l'ex presidente François Hollande nella cittadina di Tulle, in una delle sue prime uscite pubbliche dopo il voto presidenziale, ha annunciato di prendersi un periodo di pausa, «magari scrivendo un libro», e augura buon lavoro a Macron: «C'é ancora tanto da fare per la Francia in questo periodo storico difficile. Spero faccia bene. Io dopo un periodo denso e faticoso proverò a trarre delle lezioni dal ruolo che ho esercitato, senza necessariamente raccontare i miei cinque anni all'Eliseo».
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia