Juholt, 48 anni, giornalista originario della città di Oskarshamn nel sud della Svezia, è stato confermato come successore di Mona Sahlin per quello che il Partito spera possa essere l’inizio di un’era di rinnovamento dopo due clamorose sconfitte elettorali.
Il voto è stato poco più che una formalità dopo l’annuncio che la commissione del partito aveva fatto lo scorso 11 Marzo circa la nomina del relativamente poco conosciuto e decisamente inaspettato Juholt.
Il baffuto veterano (da ormai quindici anni) del Riksdag non ha mai tenuto finora posizioni ministeriali e fino allo scorso venerdì il suo ruolo di maggior prestigio è stato quello di membro della commissione di difesa parlamentare.
Mona Sahlin ha aperto il congresso alla conferenza di Stoccolma brevemente dopo pranzo con un discorso di addio al Partito che ha guidato per quattro anni e per il quale fu eletta per la prima volta come membro del Parlamento nel 1982.
“Finalmente, il lavoro per il partito tornerà alla normalità. Finalmente, noi potremmo presto rimboccarci le maniche e lavorare” ha detto la Sahlin, riferendosi alla fine del lungo e difficile cammino verso la scelta di un nuovo leader.
“Oggi passo a te la cassetta degli attrezzi” ha detto.
In un discorso al comitato consultivo del partito, lo scorso Dicembre, la Sahlin criticò la campagna elettorale lamentandosi che “ non siamo stati capaci di lavarci via l’immagine dei Socialdemocratici come il partito dei benefici”.
Ma il discorso di venerdì è stato dedicato invece a temi più elevati come speranza e responsabilità. La Sahlin ha indirizzato la parte finale del suo discorso, al suo successore.
“Hai un compito difficile. Ti auguro tutto il successo e la felicità. Le aspettative su di te sono molte”, ha concluso la ex leader dello storico partito svedese.