Durante questa tavola rotonda è stata a più riprese sottolineata la necessità di studiare il fenomeno del narcotraffico che in pratica dà vita a tre diverse fasi: produzione, trasporto e consumo.
Oggi la droga è diventato un problema globale con la criminalità organizzata che di conseguenza svolge un ruolo sempre più diffuso. Tipico esempio quello dei Los zetas messicani che nati come supporto militare ai cartelli messicani della droga si sono rapidamente evoluti e si sono dati al commercio in prima persona.
Dalla droga deriva un grave problema sociale tanto che perfino in un momento di crisi come quello attuale questo mercato non ha subito rallentamenti dando anzi nuovi capitali a tutti coloro che operano nel riciclaggio.
Seguendo l’esempio italiano anche le mafie del centroamerica hanno iniziato a inserirsi nelle istituzioni diventando anche dei veri e propri imperi economici, con un vero e proprio sfruttamento dell’internazionalizzazione e della globalizzazione, anche perché grazie al liberismo imperante permette a queste organizzazioni criminali di riciclare legalmente il tanto denaro proveniente dai traffici illeciti.
Per quanto concerne invece più strettamente il Messico da notare che questo paese oggi è un po’ come la Colombia degli anni ’80 e ’90. Gli stessi cartelli della droga hanno copiato il modello di Medellin da un punto di vista organizzativo mentre da quello dei rapporti con la politica hanno appreso nel migliore dei modi la lezione italiana.
L’Italia su molti aspetti è all’avanguardia nel contrasto ai narcotrafficanti e sempre poter aiutare le istituzioni messicane nella loro opera di prevenzione. A breve, almeno così ha anticipato Grasso, si svolgerà un incontro trilaterale tra Italia, Messico ed Usa in materia di droga.
La speranza che al di là di annunci propagandistici vengano realmente messe in atto misure concrete nel contrasto al narcotraffico soprattutto per assestare un duro colpo alle organizzazioni mafiose che gestiscono il traffico mondiale degli stupefacenti.