(ASI) BRUXELLES - Sembra solo un vago ricordo l'atmosfera tesa ma positiva che solo fino a 24 ore fa sembrava essersi instaurata tra i principali protagonisti della politica U.E. Con la decisione di oggi della Bce di "chiudere i rubinetti", cioè bloccare il rifinanziamento delle banche greche, si riapre più profonda che mai la spaccatura tra Atene da una parte e Bruxelles e la Germania dall'altra.
Con questa mossa la Troika (U.E, Bce e Fmi) passa di fatto all'offensiva nei confronti del premier greco Alexis Tsipras e della sua politica della rinegoziazione del debito per porre fine all'austerity. La Bce ha motivato tale decisione parlando di politica anti austerità come minaccia al programma di salvataggio greco che rischia di far diventare troppo rischioso l'acquisto di titoli di stato greci. L'effetto è stato immediato; a picco oggi la borsa di Atene che perde il 3,4% mentre lo spread tra titoli ellenici e tedeschi schizza dai 902 punti di ieri, ai 960 di oggi.
Gongola la Germania, che fin dall'inizio si era fermamente opposta a qualsiasi tipo di revisione degli accordi con la Grecia. Il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, ha indicato nella vicenda greca un sintomo delle eccessive resistenze che ancora oggi si manifestano in Europa quando si tratta di condividere la sovranità nazionale con i creditori stranieri. Mentre il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo greco Varufakis, ha parlato della necessità che Atene affronti i problemi sempre e solo confrontandosi prima con la Troika. Immediata la risposta di Varufakis che nella stessa conferenza stampa ha dichiarato –"Il nostro governo gode del massimo sostegno del popolo greco. Siamo disposti a trattare però siamo anche una chance per L'Europa. Usateci per scrivere un nuovo capitolo nella storia dell'Unione Europea". Varufakis ha poi spiegato che Atene sta lavorando alla creazione di un programma "ponte" che consenta a fine maggio di avere spazio di manovra per dei colloqui su un nuovo contratto con la Bce, l'Fmi e l'U.E.
Piena soddisfazione per l'improvvisa mossa della Bce è stata espressa dall'Fmi, che tramite il suo portavoce, Gerry Rice, ha fatto sapere che "continuare sulla strada delle riforme e dell'austerità porterà solo benefici al popolo greco mentre gli altri partners europei eviteranno qualsiasi rischio di contagio". Appoggio alla decisione di Draghi anche dall'U.E., la cui commissione fa sapere che l'attuale incertezza politica sta già danneggiando le possibilità di ripresa della Grecia nel 2015.
Sempre a sostegno del blocco al rifinanziamento delle banche greche anche il premier francese Hollande e Matteo Renzi. Il primo ha invitato Tsipras a chiedere alla cancelliera tedesca Angela Merkel, di essere "ricevuto". "Questo è ciò che si fa quando si appartiene a una comunità" – ha precisato Hollande. Più "criptica" la posizione di Matteo Renzi. Il premier era passato dal silenzio dei giorni della vittoria di Tsipras, all'elogio del premier greco ma con la formula del "ricordati che l'Italia è creditrice per 40 miliardi" durante il loro ultimo incontro avvenuto subito dopo la critica degli Usa alla Bce, all'U.E. e alla Germania, sul "tentativo di estorcere soldi a chi non li ha". E oggi? Oggi Renzi ha dichiarato – "La decisione della Bce sulla Grecia è legittima e opportuna dal momento che mette tutti i soggetti in campo attorno ad un tavolo in un confronto diretto e positivo che, andando oltre una concezione burocratica tutta rivolta all'austerità, sia capace di rispettare e far rispettare gli impegni presi e di guardare con maggiore fiducia e determinazione ad un orizzonte europeo fatto di crescita e investimenti".
La reazione greca non si è ovviamente fatta attendere. Durissimo il premier greco Tsipras che, senza mostrare il minimo timore nei confronti della ormai nemmeno tanto velata guerra economica scatenata dalla Troika contro la Grecia, ha dichiarato –"La Grecia non fa ricatti e nemmeno li accetta. La Troika è completamente finita.". Il premier greco ha poi puntualizzato la posizione del governo greco dichiarando –"Abbiamo un impegno con le regole dell'Unione europea anche se non siamo d'accordo con esse. Ma le rispettiamo e rispetteremo la regola che riguarda i bilanci senza deficit. Ma l'austerità e gli irraggiungibili avanzi primari non costituiscono le regole istitutive dell'Ue".
Minimizza invece il ministero delle finanze greco il quale ha fatto sapere che non solo le banche greche al momento non hanno problemi finanziari di rilievo, ma che in verità la Bce starebbe facendo pressioni sull'Eurogruppo per ottenere una soluzione che sia positiva per tutti.
Cenusa Alexandru Rares – Agenzia Stampa Italia