(ASI) Roma - In riferimento del recente discorso del Presidente degli Stati Uniti Obama sul piano anti-Isis nterviene Aodi Foad, Presidente della Comuntà del Mondo Arabo in Italia e dell'Associazione Medici di origine Straniera in Italia.
"Finalmente la diplomazia americana e mondiale si è messa in moto per combattere l'Isis, un'organizzazione politico-militare che non ha nulla a che vedere con la religione islamica, i cui falsi riferimenti alla religione mettono in pericolo l'Islam stesso che, va chiarito e ribadito una volta per tutte, è una religione di pace e del dialogo e contro ogni forma di violenza e terrorismo. Per questo auspichiamo che non si ripetano più errori del passato come l'Iraq, l'Afghanistan e la Libia dove si è pensato di portare la democrazia e risolvere i conflitti attraverso azioni militari. Le consequenze sono sotyto gli occhi di tutti. Conseguenze fallimentari che hanno creato caos e divisioni, creando più muri che ponti.
Noi proponiamo di ridefinire il ruolo dell'Onu rafforzandolo e di convocare urgentemente una conferenza mondiale per risolvere tutte le questioni irrisolte in Medio Oriente, Europa e Africa. Un piano che dovra essere fatto tenendo conto delle priorità e le esigenze umanitarie e sanitarie. In primis, si dovrà ripartire dal processo di pace tra palestinesi e israeliani che è la madre di tutte le questioni irrisolte.
L'Isis è un'organizzazione politico-militare che utilizza principalmente le atrocità e le violenze contro civili, donne e bambini di ogni religione e razza e va combattuta sia militarmente che finanziariamente. Lo si deve fare attraverso il dialogo diretto con il mondo arabo ed islamico per creare rapporti costruttivi con i nostri Paesi di origine e non lasciare alcun alibi per chi strumentalizza la religione per fini personali, economici, politici e per favorire gli scontri interreligiosi e di civiltà.
Inoltre, non bisogna generalizzare e creare forme di islamofobie in Italia e nell' Occidente. Ciò per evitare di penalizzare la buona convivenza e l'integrazione tra i popoli, fra le religioni e non lasciare terreni fertili ad ogni fondamentalismo. Così si potrà bloccare il proselitismo in Occidente da parte non solo delll'Isis che individua i cittadini di origine straniera in crisi d'identità ed in difficoltà nel processo di integrazione per farli diventare loro combattenti".
Redazione Agenzia Stampa Italia