(ASI) Israele ha rifiutato di accettare le lettere di accredito dell’ambasciatore Neozelandese presso Israele perché esso è anche l’’inviato presso l’autorità Palestinese.
Con caparbietà Israele non vuole riconoscere ai Palestinesi il diritto ad avere un proprio Stato e questo dimostra la riserva mentale di avere mano libera dai legacci delle leggi internazionali per usare violenza e soprusi come negli innumerevoli insediamenti di coloni in territorio palestinese.
Il consesso internazionale tace, prono al potere finanziario largamente condizionato, a livello mondiale, dal sionismo internazionale.
I media riportano le notizie in merito senza dare commenti negativi e senza dare giudizi etici e politici. Uno sgarbo diplomatico non irrilevante e la mancata adeguata reazione dimostrano anche un'incomprensibile subalternità neozelandese allo stato ebraico. Da notare che la Nuova Zelanda ha riconosciuto lo stato di Israele già nel 1949 e da allora ha mantenuto relazioni diplomatiche, ma i rapporti sono entrati in crisi quando Wellington avava sospeso le relazioni inseguito all’arresto di due agenti del Mossad che utilizzavano falsi passaporti neozelandesi.
Redazione Agenzia Stampa Italia