(ASI) Non é bastato nemmeno l'inatteso arrivo del ministro dell'Economia argentino Axel Kicillof, unitosi ieri alle trattative in corso a New York, perche' i negoziati sulla ristrutturazione del debito tra Buenos Aires e alcuni fondi di investimento arrivassero alla svolta sperata, quando al paese sudamericano é rimasto ormai un solo giorno di tempo per evitare il secondo default in quindici anni.
Al termine della giornata di ieri, Kicillof ha assicurato che i colloqui sarebbero ripresi il giorno successivo, mentre il mediatore nominato dal tribunale, Daniel Pollack, ha affermato che le divergenze tra le parti "restano irrisolte" e si é addirittura detto ancora indeciso sull'opportunità di convocare un nuovo incontro per oggi.
Il tavolo di ieri e' stato il primo a vedere la partecipazione, oltre che di Kicillof, dei titolari degli hedge fund di New York che chiedono il pieno rimborso delle obbligazioni acquistate a un tasso scontato dopo il crac del 2002.
La somma dovuta ai fondi é pari a 1,33 miliardi di dollari ma l'Argentina potrebbe essere costretta a pagare molto di più in virtu' di una clausola di equo trattamento concordata con i creditori nel 2005. Ora Buenos Aires ha tempo fino alle quattro del mattino di giovedì ora italiana, per raggiungere un'intesa in extremis o ottenere dal tribunale più tempo per negoziare.
Redazione Agenzia Stampa Italia