(ASI) Ieri nella capitale austriaca Vienna il vice Ministro degli Esteri iraniano per gli affari legali internazionali Abbas Araqchi ha invitato le sei grandi potenze mondiali ad essere "realistici" nei negoziati sul nucleare del suo Paese: "Alcune parti del P5 +1 si fanno ancora alcune illusioni, comunque attenersi a posizioni che appartengono al passato rifrenano i passi in avanti nei colloqui", ha detto Araqchi, aggiungendo che "una soluzione può essere possibile solo se tutte le parti" cercano di essere "realistiche".
In ogni caso il negoziatore iraniano ha descritto questo ciclo di incontri con i sei paesi come seri e utili, e che tutti le parti sono state determinanti nel cercare di colmare le lacune.
Araqchi anche auspicato che l'ultimo round di colloqui possa produrre un risultato accettabile per tutti. Inoltre ha invitato i negoziatori a rispettare l'obiettivo dei colloqui, che è quello di prendere definitivamente atto che il programma nucleare iraniano è esclusivamente pacifico.
I negoziati di Vienna sono venuti dopo che l'Iran ha avuto diversi incontri bilaterali sul nucleare con delegazioni provenienti da Stati Uniti, Francia, Russia e Germania.
Va ricordato che la Repubblica Islamica dell’Iran e i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - Cina, Russia, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti - più la Germania avevano raggiunto un accordo provvisorio nella città svizzera di Ginevra il 24 novembre 2013. Accordo che era entrato in vigore il 20 gennaio 2014. L’intesa di Ginevra ha definito il piano comune d'azione: i sei paesi si sono impegnati a togliere all'Iran alcune sanzioni e a non farle altre. In cambio l'Iran limiterà alcuni aspetti delle sue attività nucleari. Il tutto nel corso di un periodo di sei mesi. Per cui, i negoziati attuali di Vienna sono stati interlocutori per la soluzione finale. Una soluzione che dovrà permettere alla Repubblica Islamica, come a tutti gli Stati del mondo, di sviluppare energia atomica a scopi civili per rendersi energeticamente e politicamente indipendente. Cosa che le multinazionali che controllano i governi occidentali, per affermare i propri interessi, non vogliono permettere e utilizzano tutti i mezzi, anche i più bassi per impedire che la nazioni siano realmente autosufficienti e libere.
Niger September - Agenzia Stampa Italia