A Cape Canaveral stanno valutando questa possibilità per tre diversi motivi di natura scientifica, militare e politica anche se principale appare quella bellica ovvero testate nuovi armi qualora scoppiasse una eventuale guerra spaziale contro un non ben precisato nemico, la Russia o la Cina che vorrebbe perfino coltivare verdura sul nostro satellite?
La Nasa ovviamente vuole mantenere il più stretto riserbo su questo progetto non solo per evitare le critiche dell’opinione pubblica mondiale ma anche per poter valutare senza doverne rendere conto gli effetti di possibili esplosioni nucleari sulla terra sebbene avvenuta nello spazio. A Cape Canaveral nonostante tutto sono infatti preoccupati sul fatto che “le detonazioni di un’arma nucleare sul o nei pressi del nostro satellite, potrebbero provocare disturbi ambientali, contaminazioni biologiche ed radiologiche fino ad avere ripercussione sulla gravità del nostro pianeta, al momento non ancora calcolabili con ragionevole certezza”. Dubbi legittimi, ma cosa accrebbe se questi effetti ci fossero davvero dopo la prima esplosione di prova?
Anonymous sul suo sito pubblica anche l’equazione cui stanno lavorando gli scienziati statunitensi per scegliere il momento migliore per effettuare questi esperimento, non tanto per evitare eventuali effetti collaterali ma per far sì che l’esplosione non venga né vista né avvertita dalla terra.
Nel dettaglio la (F) è il risultato che si dovrebbero ottenere dall’equazione dove F sta per fuoco meglio noto come Punto focale che si ottiene calcolando V, la velocità diviso P, la potenza di impatto che viene moltiplicato con M che è la sorgente di illuminazione che a sua volta è moltiplicata per il tempo di illuminazione dal momento in cui gli ioni verrebbero sprigionati dall’esplosione.
In base a quanto si apprende l’esplosione dovrebbe avvenire durante una luna piena che essendo già molto luminosa potrebbe destare meno sospetti.
Ribadendo che quanto denunciato da Anonymous va comunque preso con il beneficio del dubbio non appare da escludere a priori la possibilità che Washington si stia realmente preparando alle guerre stellari, specie considerando che parlano di questo progetto dagli anni della presidenza Reagan.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione