(ASI) La Fondazione Italia USA, in occasione della conclusione del semestre europeo di presidenza italiana, ha lanciato un appello per un tributo istituzionale alla figura di Alcide De Gasperi.
“De Gasperi, a metà del secolo scorso, è stato l'uomo politico italiano che più ha creduto nell'Europa e più ha operato in suo favore, con l'adesione alla NATO, proprio nell'ottica di una stretta cooperazione con gli Stati Uniti d'America”, sottolinea l’appello firmato dal presidente della Fondazione Italia USA Lucio D'Ubaldo e dai vicepresidenti Giuseppe Fioroni, Gabriella Giammanco, Linda Lanzillotta, Giorgio Tonini. “Ora, il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea avrebbe anche un esito simbolico forte se fosse tributato un riconoscimento adeguato al ruolo che De Gasperi esercitò con intelligenza, energia e lungimiranza dopo l'immane disastro della seconda guerra mondiale. Non era facile indirizzare la politica nazionale, ancora gravata dall'eredità di un patriottismo autarchico e bellicoso, lungo i sentieri di una progressiva integrazione sovranazionale. Il sogno di un'Europa prospera e libera, finalmente raccolta in un disegno d'integrazione politica, doveva mobilitare le migliori risorse intellettuali e morali della nuova Italia democratica”, continua il documento della Fondazione Italia USA. “Pertanto, riconoscere i meriti di De Gasperi significa evocare la forza di volontà dell'intera classe dirigente italiana democratica e antifascista che avvertì la responsabilità, nonché l’opportunità, di prospettare un futuro diverso nelle relazioni transnazionali. Abbiamo avuto figure straordinarie, limpidamente al servizio delle istituzioni, che hanno incarnato la fede nell'amicizia dei popoli occidentali, così da configurare un destino di collaborazione nel quadro dell'alleanza euroatlantica”. L’appello della Fondazione Italia USA ricorda infine come De Gasperi, “con il suo talento e la sua abnegazione proietta in avanti l'ambizione di un'Italia che si fa simbolo di dialogo e intesa tra i popoli, mettendo ancora al centro, nell'era della globalizzazione finanche spietata, un principio strategico di vero stimolo cooperativo tra Europa e Stati Uniti”.