(ASI) Quinto appuntamento del programma Italy promosso dall’Università per Stranieri di Perugia e dedicato al contributo italiano al patrimonio culturale e scientifico dell’umanità. Ospite d’onore il Prof. Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio e Docente di Economia e Politica Industriale che, in data 9 luglio, presso Palazzo Gallenga, ha tenuto una Lectio Magistralis dal tema "Italia ed Europa di fronte alla nuova globalizzazione".
A presiedere l’intervento del Prof. Prodi, Stefania Giannini, Rettore dell’Università per Stranieri e ad introdurre Emidio Diodato, coordinatore del progetto Italy.
La Lectio magistralis del professore si è incentrata sul rapporto fra il nostro Paese e la compagine politica ed economica europea con riferimento alle nuove forme di globalizzazione finanziaria e ai loro effetti sull’eurozona.
L’Ex Presidente del Consiglio, dichiarandosi felice di essere di nuovo a Perugia, ha ribadito, all’inizio del suo intervento, come l’Università per Stranieri non sia solo il luogo in cui si insegna la lingua italiana, ma anche cosa sia l’Italia e quali siano le prospettive future e quanto sia importante dare il nostro contributo affinché si possa proseguire su tale strada.
Siamo giunti ad una svolta radicale per l’umanità: il XVIII e il XIX sono stati i secoli d’Europa, il XX il secolo americano e tutti pensavano che il XXI sarebbe stato un altro secolo americano. Ma negli ultimi anni tutto è stato rimesso in discussione, poiché nel nostro Paese non si era mai assistito ad un cambiamento così rapido.
E’ dunque inevitabile, ha affermato il professore, pensare ad una probabile accelerazione del cambiamento: secondo le previsioni del premio Nobel Feder nel 2040 la Cina avrà il 40% del prodotto lordo mondiale, gli USA il 14% e l’Europa poco più del 5%.
Tale andamento si è accentuato con la crisi economica; tutto il mondo sta calando il tasso di sviluppo, la Cina fa il 7.5- 8, gli USA il 2 e l’Europa lo 0. In tale situazione risulta indispensabile prendere decisioni politiche forti. Nonostante tutto l’Europa ha fatto realizzazioni importanti puntando sul mercato unico, sulla regolamentazione dei diritti comuni, di cittadinanza, sulla libertà di circolazione delle persone e delle merci, sull’esportazione della democrazia.
La messa in comune della moneta ha cambiato la natura dello Stato e questa operazione è stata durissima soprattutto nei Paesi come la Germania che non voleva abbandonare il marco. Per anni l’euro ha funzionato bene superando l’inflazione, il costo del denaro, …
Come si è potuta sviluppare questa crisi, nonostante un’Europa in crescita? Probabilmente, come ha argomentato il Prof. Prodi, "la crisi è derivata da un cambiamento nei rapporti fra i Paesi, molti dei quali stanno perdendo la loro sovranità, fatta eccezione per gli USA e la Cina che riescono a conservarne ancora un po’. Mentre cambiavano i rapporti di forza mutava profondamente la situazione all’interno del mondo economico: la finanza e la speculazione hanno assunto un ruolo dominante rispetto all’economia reale e all’industria e, mentre prima lo scambio speculativo era proporzionata al movimento reale dell’economia, oggi è arrivata a muovere 70-80 volte quello che è il movimento del denaro necessario per acquistare e vendere i beni… circa l’80% delle contrattazioni avvengono ormai in automatico, la speculazione è velocissima e solo i grandi Paesi non ne vengono colpiti. Il solo modo per sperare nella salvezza è dato dalla condivisione della ‘nostra’ sovranità con gli altri Paesi.
Di recente si è discusso di molti aspetti tecnici- ha continuato il prof. Prodi- ma per rovesciare le aspettative della speculazione e ristabilire la sovranità occorrerebbero due passaggi e mezzo: la Banca Centrale Europea dovrebbe acquisire una certa sovranità e gestire completamente la moneta e bisognerebbe arrivare alla creazione degli euro bonus, buoni del tesoro così grandi da non rischiare di essere attaccati dalla speculazione. Un altro mezzo passaggio sarebbe quello di un bilancio europeo adeguato agli obiettivi d’Europa."
Il professore ha dichiarato che vi sarà, probabilmente, ancora un periodo di tempesta ma "quando si arriverà nel precipizio la saggezza trionferà … le cose che ci fanno ‘diversi’ dagli altri Paesi sono essenzialmente due: la criminalità e l’evasione fiscale. Se non le affronteremo avremo sempre l’affanno di inserirci fra i Paesi europei."
Rivolgendosi ai giovani il Prof. Prodi si è soffermato sul valore del ‘gioco personale in politica’ . "Io sono entrato in politica tardi- ha affermato- pensando che la politica fosse ausilio della razionalità. La politica è sede della passione. I rapporti umani, il gioco, l’ira hanno un’importanza al di là di ogni ragionevolezza. Il gioco personale è fondamentale."
Noi tutti facciamo fatica a ricostruire l’Europa, ma i valori si riusciranno a riportare in auge solo se si riformerà il sistema monetario internazionale, ma oggi nessuno ha interesse a fare ciò. Io voglio comunque essere fiducioso.." E’un messaggio di speranza quello che Romano Prodi ha voluto inviare, convinto che vi sia ancora spazio per non cadere nel burrone.
Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia