(ASI) Napoli - Torniamo a parlare di nautica da diporto, e la grande tradizione partenopea del settore. Alla Mostra d’Oltremare di Napoli è partita la kermesse del Nautic Sud edizione 2023, che terminerà il prossimo 19 febbraio. Per l’economia locale la filiera nautica è estremamente importante e i numeri supportano questa tesi così come sottolineato da AFINA, l’Associazione della Filiera Italiana della Nautica presieduta da Gennaro Amato.
“Il 2023 è partito all’insegna del riscatto e della valorizzazione del settore mare - esordisce Gianni Lepre, economista e consulente AFINA - e la 49a edizione del Nautic Sud è uno straordinario esempio di quanto Napoli sia la capitale più acclamata del settore diportistico, eccellenza del Made in Italy”. Il prof. Lepre che tra le altre cose è presidente della Commissione reti e Distretti produttivi di ODCEC Napoli ha poi continuato: “E’ purtroppo una realtà il fatto che Napoli continui a sottovalutare e sottostimare il settore nautico, nonostante il sindaco Gaetano Manfredi stia provando a ricucire il rapporto tra la città e il suo mare. L’interessamento dell’amministrazione cittadina alle criticità del settore lasciano ben sperare che prima o poi si colmi anche il capo infrastrutturale dovuto alla carenza di posti barca.
Un fatto è certo, il danno all’economia globale, e non solo di settore, è enorme se consideriamo anche gli indotti”. Il noto economista è andato poi a fondo sull’argomento: “La mancanza di ormeggi sicuri e attrezzati nel golfo più bello del mondo si è trasformato in un vero e proprio handicap, basti pensare che su 10 potenziali barche prodotte, 5 di esse non troveranno ormeggio nei porti turistici cittadini. In questo caso, calcolare i danni è una semplice operazione matematica se consideriamo che una stagione, che in genere dura sei mesi, costa per un’imbarcazione media tra i 12 e i 15 mila euro. Ma veniamo ai dati, che meglio fotografano quella che è la debacle economica : mancano all’appello circa 600 posti barca, ciò significa in soldoni 300 mln di mancate commesse; 6 mln di mancati incassi per rimessaggio; 8mln il danno per la carenza di ormeggi, con 11 mln di euro di mancati incassi sull’indotto del settore, quindi denari sottratti alla ristorazione, alle strutture ricettive, al commercio al dettaglio, in pratica tutto l’indotto” .
Ma anche sul versante lavoro le cose le ripercussioni sono enormi: “Sono 6mila i posti di lavoro persi per mancate commesse legate ai posti barca; 100 invece i posti derivanti dalla filiera , ed un altro centinaio quelli relativi al personale di bordo, per un totale complessivo di oltre 6300 posti di lavoro bruciati, insieme a 126 mln di mancate retribuzioni. La matematica non è un’opinione, e questi sono numeri importanti per la città, una ferita aperta nell’economia locale che, volente o nolente, ha il mare come centro di gravità”. Lepre ha poi sottolineato: “La Nautica a Napoli è da sempre una leva imprescindibile di sviluppo economico e valorizzazione delle bellezze e dei paesaggi. E’ giunto il momento di portare questa realtà all’attenzione del governo centrale, affinché possa trasformare le idee in progetti cantierabili non solo per superare l’ impasse ma anche e soprattutto per garantire all’economia del mare quella marcia in più”.
Il presidente Lepre ha poi concluso: “La prima delle marce in più è rappresentata dall’apprezzamento e dalla vicinanza del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che in una missiva inviata al presidente di AFINA Gennaro Amato ha tenuto a sottolineare che ‘La nautica rappresenta un settore di punta del nostro Made in Italy, ancora una volta, ha evidenziato il ministro Urso, Il genius loci italico riesce a concentrare innovazione e tradizione, artigianato e buon gusto in tutte le componenti del settore: meccanica, tecnologia, design, mobile arredo e componentistica’. Il ministro ha poi continuato: ‘Siete un settore composito, ma ciascuno di voi racconta il meglio dell’Italia che il Governo da subito si e impegnato a mantenere e potenziare. In particolare, nella legge di bilancio, oltre al rifinanziamento di misure da sempre gradite alle imprese come i Contratti di sviluppo e la Nuova Sabatini, abbiamo introdotto nuove iniziative a sostegno del Made in Italy’. Il Ministro Urso ha poi concluso: ‘Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è la casa di chiunque abbia voglia di fare per migliorare la nostra nazione che da sempre punta sul mare come risorsa per crescere’. Con questi presupposti, Napoli e la diportistica possono stare tranquilli per il rilancio di un settore nevralgico che per la sua eccellenza è riuscito a conquistare l’intero Paese”.