(ASI) “Come Forum Italiano dell’Export abbiamo lanciato l’allarme sin da subito, fornendo i numeri reali e le conseguenze, che la guerra tra Russia e Ucraina, avrebbe causato al Sistema-Italia. Dopo la crisi delle materie prime, i rincari di luce e gas e l’aumento prezzi del comparto agroalimentare, è arrivata la notizia della chiusura di una tra le più importanti imprese del Paese: la Colussi. Non possiamo più dire che tutto va bene.
Al dramma umano, si unisce quindi quello economico e il conto da pagare e’ salatissimo. Per risollevare l’economia ci vorranno anni. Lo scorso 31 marzo, infatti, la Colussi ha condiviso un percorso di cassa integrazione ordinaria per 300 lavoratori della sede di Assisi, che diventeranno licenziamenti se la situazione non migliorerà. Questo non è comunque il solo caso: secondo i dati di Confindustria il 16% delle aziende ha già ridotto il personale o chiuso. Provate a fare un giro all’interno delle imprese italiane: manca la banda stagnata, mancano le scatole per i prodotti in scatola, mancano gli imballaggi e molte consegne vengono rallentate o addirittura non fatte. Manca tutto il mondo delle materie prime. Provate ad andare in un’azienda italiana che produce auto e chiedete quanto tempo impiegano per consegnarle, e questo perché mancano i prodotti che consentono ad un'auto di essere costruita. Proviamo a fare un’analisi della situazione industriale italiana ad oggi. Di certo non lascia bene sperare. Chiediamo pertanto un intervento immediato sugli aumenti così da incidere con forza sul problema, facendo sì che si possa salvare il tessuto produttivo italiano. Mai come in questo momento, bisogna aiutare le imprese a guardare oltre confine, questa è la chiave di volta. E questo supporto e’ necessario che lo fornisca direttamente l’Agenzia ICE, dal momento che questo ente e’ nato proprio per fornire un contributo valido alle aziende in materia di Commercio Estero” - E’ quanto ha dichiarato Lorenzo Zurino, Presidente del Forum Italiano dell’Export.