(ASI) Oltre il 50% delle imprese alimentari ha migliorato il proprio andamento economico rispetto al 2019 pur avendo registrato un significativo peggioramento dei prezzi praticati dai fornitori.
Un vero boom sul lato digitalizzazione, fortemente accelerata dalla pandemia. Prima della crisi sanitaria il 13% accettava prenotazioni della spesa tramite Social Network o Whatsapp, oggi sono il 31%; prima della crisi, l’11% delle imprese offriva ai consumatori la possibilità di effettuare la spesa online sul sito dell’impresa o tramite posta elettronica, oggi il 27%.
Sul fronte dei consumatori, la pandemia ha profondamente modificato i comportamenti di acquisto. Oggi quasi il 20% acquista prodotti alimentari online almeno una volta al mese, e lo fa principalmente perché in questo modo può fare la spesa a qualsiasi orario, nel 50% dei casi inoltre presso un negozio dove precedentemente non acquistava di persona.
In particolare oggi: il 20,0% prenota la spesa tramite telefono, il 72,9% ha iniziato a farlo a causa del covid; il 53,6% continuerà a farlo anche al termine dell’emergenza nella stessa maniera. Il 22,8% usufruisce del servizio di consegna a domicilio: il 65,6% ha iniziato a farlo a causa del covid; il 52,2% continuerà a servirsene anche al termine dell’emergenza nella stessa maniera.
Sul fronte del credito, il 42% delle imprese ne ha fatto richiesta nel corso del 2020. Tra queste il 72,9% ha visto accolta la propria domanda, mentre l’8,6% è ancora in attesa di conoscerne l’esito.
Bocciato senza appello il cashback, dall’82,1% delle imprese del settore, principalmente a causa delle commissioni per le transazioni troppo elevate.
Altra bocciatura arriva per la lotteria degli scontrini solo il 3,2% delle imprese ha visto aumentare le visite da parte dei propri clienti abituali e solo l’1,2% delle imprese afferma di avere aumentato i propri ricavi grazie alla lotteria degli scontrini.
Dichiara Donatella Prampolini, presidente Fida e vice presidente di Confcommercio: “il dettaglio alimentare ha dimostrato una capacità di adattamento alla pandemia ed alle conseguenti nuove richieste dei consumatori, encomiabile. Gli imprenditori hanno colto la necessità di nuovi servizi da parte dei clienti e sono stati capaci di colmare in poche settimane in gap infrastrutturale. Per far crescere il sistema imprenditoriale non servono le lotterie degli scontrini, ma semplificazioni nei processi di cambiamento.”
Questi i principali dati emersi dall’indagine di mercato dell’Osservatorio 2021 FIDA, (supermercati, discount, minimarket e esercizi non specializzati, commercio al dettaglio in esercizi specializzati) sul ruolo della distribuzione alimentare nella crisi economica e sanitaria del Paese realizzata da FIDA, associazione imprenditoriale, aderente al Sistema Confcommercio, che riunisce i dettaglianti dell’alimentazione, in collaborazione con Format Research.
Nota metodologica – L’Osservatorio FIDA 2021 è basato: 1) su un’indagine effettuata su un campione delle imprese della distribuzione organizzata e della distribuzione al dettaglio in Italia. (413 interviste in totale). Margine di fiducia: +4,0%. L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche e interviste online (sistema Cati e sistema Cawi), nel periodo 31 marzo – 23 aprile 2021; 2) su un’indagine effettuata su un campione rappresentativo dell’universo della popolazione italiana in età superiore ai 24 anni. (400 interviste in totale). Margine di fiducia: +4,0%. L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati) nel periodo 7 aprile – 10 aprile 2021.