(ASI) Intervista a Sandra Bracco, direttrice di bankimpresanews.com magazine che tratta di comunicazione economica internazionale. Infondere sicurezza ai risparmiatori ed alle imprese è uno degli obiettivi del gruppo.
Sandra Bracco, dirige un e-zine che sta rivoluzionando il modo di generare informazione su economia e impresa quale è la Sua mission di comunicatore 7.0 esattamente ?
Il multimediale ha cambiato il modo di lavorare di tutti noi. In breve tempo l’impresa, le industrie e il lavoro hanno cambiato modo di operare a livello globale , dal 900 ad oggi. A mio parere la crisi non è italiana nè causata da politica o banche, ma generata da un repentino modo di gestire la quotidianità specie quella produttiva che ha ridotto drasticamente i costi per l’avvento di nuove tecnologie. Un esempio banale : un’ impresa che alla fine del secolo scorso aveva 10 persone per gestire la contabilità, oggi con un lavoratore soltanto, un tablet ed un software dedicato, completa gli stessi servizi. Il nostro gruppo ed in particolare il web communicator bankimpresanews.com intende diffondere tutto ciò che è possibile su nuove tecnologie e news provenienti da tutto il mondo , riportando notizie anche in altre lingue al fine anche sociale di comunicare che l’economia continua, il mondo è cambiato e che anche l’ Italia si sta adeguando a nuovi mercati a nuovi mestieri rivalutando quello che è realmente il nostro motore; arte cultura e turismo.
Il ruolo delle banche italiane in questo panorama ?
Non sono titolata ad esprimere una tale previsione, ma guardando la tendenza nella lettura degli articoli sia di bankimpresanews.com che dell ‘interesse nei social degli oltre 60 quotidiani del network retewebitalia.net di lettori di diverso target, denoto un ritorno alla fiducia su alcuni segmenti del sistema bancario italiano. Il Correntista privilegia le app più pratiche e semplici, che infondono sicurezza e fanno percepire al risparmiatore ed al correntista di avere ancor di più il denaro in primis nelle proprie tasche e poi disponibile senza dover fare troppa strada per recarsi allo sportello. Strano ma vero nonostante quello che la stampa on line scrive su banche in default, la tendenza al sostegno di alcuni pilastri dell ‘economia bancaria è forte. L’italiano che ha puntato volontariamente su prodotti finanziari a rischio ha perso, addossando poi le colpe alle banche, ma chi ha mantenuto i risparmi oculatamente li ha ancora e con qualche utile in più. Purtroppo interessi vari portano l’informazione ad essere forviante su come stanno realmente le cose. Oggi il sistema bancario italiano resta comunque più forte e sicuro di quello che si pensa. Banche con poco contenzioso realmente solide ci sono, come Credem , ed altre come Unipol sono forti per raccolta anche su validi prodotti assicurativi; Unicredit un vero pilastro dell’economia italiana che a leggere la stampa di alcuni anni or sono doveva chiudere i battenti, oggi in Italia fa raccolta, punta su i servizi retail, ad una riconversione dell operatività del personale, non ultimo fa raccolta in paesi dell est in grande sviluppo ed in altri come l ‘Austria.
Considerati i vostri rapporti di informazioni con la stampa straniera come vede la posizione MPS ?
MPS ha 500 anni di storia, sta sanando una posizione interna che, anche dopo il cda dei giorni scorsi, vede la luce. Perché il cinese il ricco o coreano, lo straniero comprerà sempre la Ferrari, Armani ed altri brand italiani di prestigio. MPS è un grande brand e la posizione debitoria millantata non vale neanche la metà di quanto sia in realtà. Ci sono trattative in corso con grandi gruppi stranieri, Si vocifera di attenzione su MPS di colossi tipo HSBC ed un programma di rilancio dell istituto di altissimo profilo, i correntisti possono dormire sereni piuttosto di avere i loro depositi in banche italiane tanto blasonate mediaticamente per indici di solidità. Questo è necessario ribadirlo per la tutela dei lavoratori dell istituto perché la cattiva informazione crea danno soprattutto ai lavoratori ed a chi sta riorganizzando l’istituto MPS. Oggi proprio mentre si parla di licenziamenti, cassa integrazione e chiusura di filiali di molti istituti, nessuno scrive del fatto che un istituto ha necessità di riconvertire il lavoro del proprio personale a fini più utili alla banca, la vendita di servizi e più attenzione alle partite iva alle Pmi . Cambieranno le esigenze della gente, dovranno cambiare gli obiettivi i prodotti e i servizi. Negli USA dopo il 29′ il new deal ha cambiato il paese e rimesso in moto l’economia americana ed europea , che è riuscita a superare la devastazione ed a ricostruire una nuova economia dopo il 45′. Possiamo essere un po’ ottimisti e infondere un po’ di sicurezza e fiducia nei giovani.
Un ultima domanda, come vede l’economia del sud Italia ?
In fortissima ripresa, internet ha portato a conoscenza prodotti e luoghi, imprese ed imprenditori propositivi ed autorevoli in un panorama internazionale. Oggi il sud Italia è una risorsa portante per il paese e per la nostra immagine nel mondo. Le strutture per il turismo, l’industria alimentare ed agricola sono al top nel mondo. Credo che noi dobbiamo molto, in termini di produttività, alle aziende che stanno crescendo in tutto il sud.
Grazie per le preziose informazioni forniteci, siamo certi che grazie alle tue disamine sono stati chiariti molti degli attuali dubbi sull’andamento del settore bancario
Grazie a voi
Fabrizio Pace
*A.S.I. ringrazia il Direttore del "Il Metropolitano, Fabrizio Pace per la concezione della pubblicazione.