(ASI) In un comunicato stampa diffuso dall'Istituto nazionale di statistica si apprende che a partire dai dati di gennaio 2011 la base di riferimento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è il 2010 (la base precedente era 1995=100).
Nel mese di gennaio, secondo le stime preliminari, l’indice NIC, comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% rispetto al mese di dicembre 2010 e del 2,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A dicembre 2010 la crescita tendenziale era stata pari all’1,9%.
L’inflazione acquisita per il 2011 è pari all’1,2%.
L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, è pari all’1,4%, lo stesso valore registrato a dicembre 2010.
Sul piano tendenziale, la variazione dei prezzi dei beni sale al 2,5% (dal +2,1% di dicembre 2010), mentre nel comparto dei servizi la dinamica tendenziale dei prezzi scende all’1,5% (era +1,6% a dicembre). Si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi.
L’accelerazione dell’inflazione registrata a gennaio risente delle tensioni sui prezzi dei beni, ed in particolare dei beni energetici non regolamentati, e degli alimentari non lavorati, i cui effetti risultano soltanto parzialmente attenuati dal lieve rallentamento della crescita su base annua dei prezzi dei servizi.
Sulla base delle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,2% rispetto al mese precedente e aumenta del 2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Si precisa che alcune caratteristiche dell’indice IPCA, ed in particolare il fatto che esso tenga conto, diversamente dall’indice nazionale NIC, anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni), possono determinare in alcuni mesi dell’anno andamenti congiunturali significativamente diversi da quelli dell’indice nazionale.