Esclusive ASI. Intervista all'emerito Prof.Bruno Amoroso su sovranità monetaria, Bilderberg,Goldman Sachs e Mario Draghi.

(ASI) Esclusive ASI - Con riferimento e seguito alla video intervista di Agenzia Stampa Italia fatta ad Assisi il 19 ottobre 2011, durante il convegno "La guerra di Libia allo scanner: economia, mass - media e legittimità dell'intervento", all'economista di fama internazionale, l'italiano,naturalizzato danese, Prof. Bruno Amoroso, al Prof. Claudio Moffa (Ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali dell'Università di Teramo) e al giornalista Gian Micalessin,  abbiamo recentemente posto delle domande al Prof. Bruno Amoroso

Professore emerito presso l'Università di Roskilde e allievo di Federico Caffé, affinché approfondisca e chiarisca alcuni concetti precedentemente espressi. In particolare, gli interrogativi riguardano la perdita della sovranità monetaria italiana, le manovre di determinate lobby finanziarie ai danni dello Stato italiano, la ricetta economica per uscire dalla crisi.  Infine, gli abbiamo chiesto di fare luce  su una vicenda poco nota. Sul presunto patteggiamento avvenuto al Tribunale di Pescara  che avrebbe  visto come protagonista l’ex Governatore della Banca d’Italia, nonché attuale Presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Mario Draghi.

1. Ci parli delle manovre che hanno portato alla perdita della sovranità monetaria italiana.

"Il tema della perdita della sovranità monetaria italiana è stato di recente discusso in vari contesti e si lega a un processo iniziato anni fa con l’accrescimento dell’indipendenza della Banca d’Italia rispetto agli organi di governo che è stata utilizzata non per rafforzare ma per distruggere il sistema del credito italiano legandolo sempre più alla finanza internazionale e a interessi estranei a quelli nazionali" ha dichiarato il Prof Bruno Amoroso.  "Le tappe di questa occupazione del sistema bancario italiano da parte della finanza internazionale -ha precisato l'economista allievo di Federico Caffé - sono legate alla rimozione di Paolo Baffi e Mario Sarcinelli dalla direzione dell’istituto e, più di recente, di Antonio Fazio per affidarlo poi nelle scaltre mani di Mario Draghi, già dirigente italiano della Goldman Sachs, e trasmesso poi ai suoi “figli di Troika” . L’introduzione dell’euro, attuata in contrasto con i principi di legalità e di sovranità nazionale e le raccomandazioni dei maggiori economisti, è stata la fase finale di questo esproprio, come ha brillantemente dimostrato, tra gli altri, il decano dei costituzionalisti italiani Giuseppe Guarino, già ministro delle finanze, in una sua pubblicazione (“Cittadini europei e crisi dell’euro”, (2014 Ed. Scientifiche) nella quale parla di “colpo di Stato” verso la sovranità italiana".

 

2. Cosa hanno fatto secondo lei il gruppo Bilderberg, Goldman Sachs ed in particolare Mario Draghi ai danni dello Stato Italiano?

"La costituzione di questi gruppi di potere, parallela alla creazione della Globalizzazione dagli anni Settanta, ha avuto lo scopo, raggiunto con successo, di creare una tela di ragno di “sicari dell’economia” (secondo la nota definizione di John Perkins) che ha avuto ed ha il compito di smantellare istituzioni e imprese che proteggono le economie nazionali per inserirle, mediante liberalizzazioni e privatizzazioni, nel circuito dei grandi affari della finanza. Questo gruppo ha al centro la Goldman Sachs e alcune altre grandi imprese transnazionali delle armi e settori strategici dell’economia (cibo, medicinali, ecc.) e a partire dagli anni Ottanta è penetrato in Europa realizzando con le privatizzazioni lo smantellamento della grande industria pubblica e privata (Romano Prodi), e la presa di possesso del sistema bancario (Mario Draghi)" ha precisato il Prof. Amoroso che ha poi aggiunto: "Al nucleo operativo di questo esproprio delle economie nazionali, e dello stesso progetto europeo affidato alle cure della Troika, si aggiungono strutture di formazione culturale e di reclutamento di tecnici, politici e accademici che devono legittimare la Società della Conoscenza postulata dalla Globalizzazione, come il gruppo Bildenberg, la Trilaterale e altre grandi fondazioni. È stato così che in pochi decenni la cultura del mondo accademico in tutta Europa è stata capovolta e messa al servizio del “pensiero unico”, liberista e militarizzato. Di questa nuova mappa del potere ho fornito un ampio quadro nel mio recente volumetto: Figli di Troika, (Castelvecchi, Roma 2013)".

 

3. E’ vero che a carico di Mario Draghi risulta una condanna  dal Tribunale di Pescara? Se sì, di che cosa si tratta?

"Dopo alcuni anni di “servizio” presso il Ministero del Tesoro (1991-2001), in Italia durante i quali attuò la privatizzazione del sistema bancario creando le strutture finanziarie necessarie per la realizzazione del “crimine finanziario” del 2008, Mario Draghi passò disinvoltamente al ruolo di vice presidente e managing director della Goldman Sachs International per l’Europa" ha reso noto il Professore emerito dell'Università di Roskilde che ha specificato "Ovviamente nessuno osservò che ci poteva essere un “conflitto d’interessi” in questo nuovo ruolo cosa che d’altronde si è poi ripetuta quando fu chiamato da questo ruolo a quello di Governatore della Banca d’Italia". Sono gli anni della speculazione finanziaria e della crisi che ha portato la Goldman Sachs sul banco degli imputati negli Stati Uniti, nonostante le sue forti protezioni nell’esecutivo di quel paese". "Queste vicende hanno avuto uno strascico anche in Italia non certo per iniziativa dei politici ma della Procura della Repubblica di Pescara che ha avviato un procedimento per truffa e frode fiscale ai danni dello Stato contro la Goldman Sachs, J-P Morgan e la Lehman Brothers. L’operazione “Easy credit” ha prodotto una truffa di otre 600 milioni di euro ai danni dello Stato, e si è avvantaggiata dei “favori” della rete europea della Goldman Sachs diretta da Mario Draghi, della “distrazione” di Tommaso Padoa-Schioppa, ministro dell’economia nell’ultimo governo Prodi. L’evento ha prodotto anche una interrogazione parlamentare del senatore Salvatore Bonadonna e Giovanni Russo Spena. Il fatto si è concluso con un condono fiscale contrattato dallo stesso Draghi".

 

4. Qual'è secondo lei la ricetta economica affinché l'Italia esca dalla crisi?

"Le radici della crisi sono politiche, le conseguenze sono economiche e sociali. È in atto un processo iniziato già dal primo dopoguerra con la nota liquidazione di Mattei e Olivetti, di far fallire l’Italia per impadronirsi del suo patrimonio economico e culturale ed impedirgli di svolgere quel ruolo di coordinamento e di stimolo verso gli altri paesi dell’Europa del sud e del Mediterraneo. Per questo a mio avviso non esistono formule magiche nell’economia (la “sovranità monetaria” o simili) o nella cultura se non si attua un radicale ricambio della classe politica e finanziaria che oggi svolge un ruolo di borghesia compradoras verso i centri del potere, arricchendosi cioè con la svendita delle economie dell’Europa del sud. Per questo sostengo che la soluzione alla crisi va cercata mediante un’alleanza con i cittadini spagnoli, greci e portoghesi, rovesciando i rispettivi governi nominati dalla élite di Bruxelles e dalla finanza internazionale, e presentandosi insieme a Bruxelles per una rinegoziazione dei Trattati europei che, oltre a togliere le stupidità del Fiscal Compact e del Patto di Stabilità, imponga una rinegoziazione delle forme dell’Unione Monetaria in grado da includere anche i paesi che ne sono fuori, e soprattutto un Piano per l’Europa dove la dislocazione dei sistemi produttivi, degli investimenti, ecc. non viene decisa da “mani invisibili” a noi fin troppo note, ma in rapporto alle popolazioni esistenti, ai centri urbani e rurali, e con rispetto della sostenibilità dei territori" ha affermato il docente di origine romane che vive in Abruzzo a Rapino, un piccolo paese della Majella in Provincia di Chieti che in merito ha previsto che: "È possibile che questa richiesta produrrebbe una uscita della Germania dal sistema dell’euro, ma questo dimostrerebbe che il sistema istituzionale dell’UE europea oggi esistente è centralistico e non adeguato a riflettere una cooperazione flessibile fra i tanti Stati europei, ciascuno dei quali è giustamente attento alle proprie specificità culturali, geografiche e produttive. La via d’uscita da questi conflitti – Europa del sud contro Germania, Regno Unito contro tutti, la riservatezza dei paesi scandinavi, ecc. – è l’abbandono di un astratto progetto di Europa federale, burocratico e centralistico, ma la ricostruzione di un progetto europeo di pace e di cooperazione tra gli Stati europei, nel rispetto delle loro diversità e nella forma confederale comprendente i paesi del nord (Consiglio nordico), i paesi dell’Europa del sud (Europa mediterranea), l’Europa occidentale e l’Europa dell’est".

 

5. Cresce prepotentemente in Europa il fronte degli euro scettici. Crede che sia necessario uscire dalla moneta unica per rilanciare l'economia italiana? E' possibile fare questo senza avere gravi ripercussioni economiche e sociali?

"Il centralismo di Bruxelles, le élite economiche e finanziarie che governano l’UE, la collusione con il complesso finanziario e militare che stà producendo guerre e conflitti sociali stanno alimentando una rivolta sociale e culturale verso l’UE più che legittima" ha dichiarato il Prof. Amoroso. "A questo scontro appartiene anche il problema dell’euro, un sistema monetario concepito frettolosamente e con calcoli esclusivamente finanziari e speculativi (“ci conviene perché paghiamo meno interessi…ecc”) che ogni governo e persona di buonsenso – come ci dicono anche i maggiori economisti – proporrebbe di rinegoziare introducendo gli aggiustamenti necessari. Come si è sempre fatto nel passato difronte a situazioni di crisi. Ma oggi si preferisce far finta di non vedere (che anche la Francia e altri paesi faticano a starci dentro) perché l’obiettivo non è salvare il soldato Euro, già ricoverato in ospedale psichiatrico, ma terminare il saccheggio dell’Italia e delle economie dell’Europa del sud. Insistere sull’euro e sulla forma attuale centralistica dell’UE guidata dalla Trika e dai suoi figli negli Stati nazionali ci porta dritti verso “gravi ripercussioni economiche e sociali” ha infine concluso il docente universitario.

Commento. Le parole del Prof.Bruno Amoroso, economista italiano di fama internazionale che ha insegnato finanche in Vietnam, sono forti e coraggiose ed esprimono concetti significativi e veramente importanti che ci danno ormai la certezza  di pesanti e losche manovre criminali compiute dalle lobby finanziarie internazionali ai danni degli Stati e fanno risalire rumorosamente a galla i problemi, che sono sotto gli occhi di tutti che la perdita di sovranità monetaria sta causando non solo alla nostra economia e alla nostra società.  Il  grande "inganno" della moneta unica europea e del "signoraggio" bancario i cui effetti disastrosi sociali ed economici sono percepibili in tutti i Paesi della Ue.  Un potere usurocratico che il Governo globale dei finanzieri e dei tecnocrati apolidi  sta cercando di tenere nascosto grazie anche e sopratutto al controllo  dell'informazione, del mondo universitario e di quello politico. Tematiche e problematiche che vanno analizzate e approfondite bene. L’intervista con l’emerito professore Amoroso è uno straordinario stimolo alla conoscenza dei fatti e delle dinamiche politico-sociali-economiche internazionali in atto. Infatti, solo la corretta informazione, l’onestà intellettuale, il coraggio e la diffusa conoscenza sono gli strumenti rivoluzionari che possono invertire la deriva negativa di questo primo scorcio del III millennio.

Ettore Bertolini - Cristiano Vignali per Agenzia Stampa Italia

 

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