(ASI) Ancora dati allarmanti dall'Istituto nazionale di statistica che mette in luce come il disagio occupazionale in Italia sia in costante aumento.Secondo il centro di studi statistici, nel mese di gennaio, le stime relative alla disoccupazione toccano i minimi storici segnando nuovi record sia nelle serie mensili (la peggiore da gennaio 2004), sia in quelle trimestrali (da quelle del quarto trimestre 1992).
Lo scenario delineato dall'Istat diventa così la triste riprova di come sia ancora lontana, almeno in Italia, una soluzione reale alla crisi e, soprattutto, di come le politiche d'austerità imposte dall'Unione Europea siano inefficaci davanti ai veri problemi dei cittadini. Occupati e disoccupati mensili. Sono quasi 3 milioni i disoccupati in Italia: secondo l'Istat il numero degli inattivi cresce del 3,8% rispetto a dicembre 2012 (+110 mila unità) e del ben 22,7% (+554 mila unità) su base annua. Il tasso di disoccupazione si attesta all'11,7%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2012 e di 2,1 punti nei dodici mesi. Cala il numero degli occupati che, con una contrazione dello 0,4%, diminuiscono di oltre 97 mila unità su base mensile e di circa 310 mila unità (-1,3%) rispetto al gennaio 2012. Occupati e disoccupati trimestrali. Su base trimestrale, il numero dei disoccupati aumenta del 23% che, tradotto in termini numerici, rappresentano 559.000 nuove unità. Secondo i dati ancora provvisori, cresce di due punti percentuali il tasso d'inattività, attestandosi all'11,6%; "per gli uomini- comunica l'Istat- l'indicatore passa dall'8,7% del quarto trimestre 2011 all'attuale 10,7% mentre per le donne dal 10,8% al 12,8%". Continua ad aumentare il precariato: l'occupazione a tempo pieno diminuisce del 2,3% (pari a -441.000 unità) mentre diventano 2 milioni e 375.000 i contratti a termine e 433.000 collaboratori senza posto fisso. Grave la situazione per i giovani. E' tra le nuove generazioni che il malessere si manifesta con più forza. Sono 655 mila le persone tra i 15 ed i 24 anni in cerca di lavoro: il tasso di disoccupazione (il rapporto tra i disoccupati e le forze di lavoro) in questa fascia d'età è pari al 38,7%, in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di ben 6,4 punti nel confronto annuale. I picchi maggiori sono stati registrati nel Mezzogiorno con un tasso dell'oltre 56% per le giovani donne. Altrettanto preoccupante è il numero dei giovani latenti , ovvero quelle persone tra i 15 ed i 24 anni non impegnate alla cerca di un lavoro. Nonostante si stabilizzi nel confronto mensile e cali dello 0,7% su base annua, il tasso d'inattività giovanile si attesta attorno al 36,2%.
I giovani dell'Eurozona. Rimangono inquietanti i dati che coinvolgono i ragazzi delle nazioni dell'Euro Zona, in particolar modo in quelle mediterranee. Nei 17 paesi membri, il rapporto tra giovani attivi e disoccupati si attesta all'11.9%, segnando un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente. I paesi maggiormente colpito rimangono Spagna e Grecia dove si registra un tasso rispettivamente del 27% e del 26,2%.
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