(ASI) E’ iniziata da poche settimane la fase più attesa della missione MLS (Mars Science Laboratory) e si è già rivelata un autentico successo. Sull’onda dei ricordi del Sojourner, il primo rover a toccare il pianeta rosso, e sulle recenti prestazioni dei due gemelli Spirit ed Opportunity (quest’ultima ancora in corso, con pieno stupore degli scienziati per l’inaspettata autonomia dell’apparato), il quarto rover, battezzato Curiosity, è operativo sulla superficie del pianeta dal 6 Agosto.
E più dei suoi predecessori sta fornendo immagini nuove e preziose informazioni di Marte, ormai sempre più obiettivo ufficiale delle missioni spaziali degli anni a venire.
Curiosity è stato lanciato il 26 Novembre 2011, con due anni di ritardo per via di problematiche legate agli apparati di locomozione, tramite un vettore Atlas V 541 e dopo nove mesi di viaggio è perfettamente atterrato su Marte. Curiosity è un capolavoro di ingegneria; molto più grande dei suoi predecessori ed alimentato con un generatore termoelettrico ad isotopi, ha in dotazione strumenti di altissima precisione, computer di bordo sofisticatissimi ed un sistema di comunicazione a doppia banda che gli permette di comunicare sia direttamente con il centro spaziale NASA sulla Terra, che con il satellite in orbita attorno a Marte.
Dopo pochi minuti dall’atterraggio, il rover era già al lavoro fotografando il territorio marziano ed analizzando campioni del terreno e delle rocce. Tramite il loro studio, infatti, gli scienziati vogliono capire come Marte fosse in passato, come si sia evoluto e se in un dato momento della sua esistenza ci fossero state le condizioni per la vita o addirittura la vita stessa. La durata della missione è stimata in 2 anni terrestri, anche se si è molto ottimisti su una durata maggiore, durante il quale il rover percorrerà almeno 6Km ad una velocità massima di 90 metri l’ora immerso nella rarefatta atmosfera marziana ad una temperatura media di -60°C con punte di picco che vanno dai -140°C ai più “terrestri” 20°C.
Sul sito della NASA ma anche sui più familiari social network come Facebook e Twitter non di rado si incontrano foto scattate poche ore prima, contribuendo anche ad aumentare la fantasia di molti degli internauti. E’ recente inoltre la scoperta di una piccola anomalia di una delle telecamere, la MASTCAM, che non “registra” alcuni pixel posti nell’area centrale facendo comparire una piccola ellisse chiara al centro della foto. Questo inconveniente ha fatto gridare al più classico degli UFO, ma il mistero è stato subito risolto. Come le passate missioni quindi, MLS sta attirando a sè molti tra i non “addetti ai lavori”, complici anche i metodi di comunicazione odierni: veloci, globali, di facile accesso. E non è un caso che i più giovani siano i più interessati alla visione delle immagini e alla raccolta delle ultime notizie sulla missione, generando anche una sorta di “Mars-art” con una spasmodica condivisione delle immagini più belle di Marte.
Immagini che per altri 24 mesi Curiosity continuerà a fornirci.
Giuseppe Girgenti Agenzia Stampa Italia
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