Per prima cosa chi sono e come nascono gli Akram?
Gli Akram sono una band formata da 4 ragazzi siciliani: Mirko Pellicane voce, Francesco Pantano basso, Domenico Inguaggiato batteria, Max Piro chitarre. Essi provengono da altrettante differenti culture musicali.
Nascono nel 2007 e dopo l’auto-produzione di “Realtà distorta”, un singolo che ha riscontrato molto successo in Sicilia, un tour organizzato da Tele Occidente e Radio Time, vengono scoperti e prodotti artisticamente da Massimo Vecchi, bassista e voce dei Nomadi.
Carpe Diem è il vostro singolo d’esordio che grazie alla trasmissione “Parole e Musica”su Tele Campania vi ha permesso di ottenere negli ultimi 4 mesi un discreto credito. Questa esperienza cosa vi ha insegnato e come vi ha cambiato?
La produzione e la divulgazione di ciò che abbiamo preparato, discusso, registrato con infinito amore e dedizione ci ha cambiati profondamente a livello professionale.
L’approccio con tutti coloro che hanno avuto la possibilità di ascoltarci e di conoscerci è sicuramente motivo di crescita grazie al confronto con i diversi tipi di ascoltatori e di artisti al tempo stesso.
Data la nostra produzione, i Nomadi, crediamo fermamente che sia fondamentale fondare le basi di un rapporto interpersonale con il pubblico, intimo e di continua gratitudine.
Rock, rock e ancora rock. Questo sembra essere il vostro biglietto da visita. A chi vi ispirate?
Sinceramente una vera e propria fonte di ispirazione non l’abbiamo mai avuta. Possiamo parlare di influenze in parte profondamente rock americane e in parte basate sull’analisi della melodia e la stesura di un testo all’italiana.
Crediamo fermamente che la melodia italiana sia la più dolce e affascinante del mondo e allo stesso tempo la più difficile da strutturare e sviluppare.
L’appuntamento con l’uscita del vostro primo album è sempre più vicina. Cosa raccontano le vostre canzoni? Potete anticiparci qualcosa di questo esordio?
Le nostre canzoni pur avendo un grande filo conduttore: la voglia estrema di ricercare il lato positivo di ogni minimo input che la vita ci regala, parlano molto di politica, analizzando il momento storico, parlano d’amore verso ogni tipo di razza, mettendo a confronto la nostra “evoluzione” con la bellezza di certe culture considerate ancora oggi “terzo mondo”. I testi sono profonde analisi di noi stessi, in quanto ragazzi, uomini, musicisti e a volte vittime del sistema.
Cos’è per voi la musica?
È la nostra ragione di vita. Il cemento che ci tiene uniti. Colonna sonora delle nostre giornate storte e di quelle dritte. Generoso mezzo di comunicazione tra noi e tutti coloro che hanno la bontà e la pazienza di ascoltarci e di seguirci. In pratica tutto.
Il mondo della musica è difficile e crudele. Per emergere cosa serve secondo voi oltre al talento?
Una buona dose di fortuna e soprattutto tanta tanta tanta pazienza e forza di volontà. Credere sempre in ciò che si fa senza illudersi. Dare il massimo del massimo senza aspettarsi mai un ritorno. Quel poco che torna indietro, svilupparlo e trasformarlo in esperienza e in passione.
Chi sentite di ringraziare per tutto il percorso artistico che state vivendo?
Prima di tutto ringraziamo con tutto il cuore i nostri amici, le persone care e la gente ce ci segue dal primo istante. Massimo Vecchi e lo staff Nomadi per la disponibilità e la pazienza con la quale stanno affrontando il nostro progetto e per averci insegnato come si affronta questo grande mondo, cime difenderci, come incassare e come ringraziarlo allo stesso tempo. E ringraziamo noi stessi per non aver mai mollato.
Dove possono trovarvi le persone che sono curiose di conoscervi ed ascoltarvi?
Sul nostro sito internet www.akramband.com, sul quale troveranno anche il link che lo porterà su I-tunes per l’eventuale acquisto del nostro singolo “Carpe diem” su facebook http://www.facebook.com/AkramRockIsLife e in giro per la Sicilia e l’Italia sui palchi, dal più piccolo pub alle aperture dei concerti di grandi artisti tipo Nomadi, Irene Fornaciari e tanti altri in avvenire.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia