Il secondo appuntamento del Jazz Club Perugia è in programma venerdì 30
Cyrus Chestnut, invece, è uno dei più apprezzati esponenti del movimento neo tradizionalista del nuovo jazz americano. Il suo stile è figlio di quella musica che sembra provenire da prima degli insegnamenti del bop e dell'avanguardia degli anni '60, ma senza richiami nostalgici, ma con il passo ispirato e naturale di chi vive attraverso quella scuola fondamentale per i musicisti jazz. Non a caso ha collaborato con grandi musicisti come Terence Blanchard, Bradford Marsalis, Freddie Hubbard, Joe Williams e Dizzy Gillespie e Bettie carter tra gli altri. Attualmente Cherstunt è sempre in tour con il suo trio per suonare dal vivo in festiva jazz di tutto il mondo. Il suo ultimo album, inciso con il combo che lo accompagnerà in questi concerti, è intitolato "Journeys".
Quello di Perugia, quindi, sarà un appuntamento da non perdere. La critica americana, infatti, commenta così il suo ultimo lavoro: «Vivacità espressiva ed armonie influenzate dal blues evocano un jazz d'altri tempi, qualcosa di precedente a Bill Evans e McCoy Tyner, per non parlare di HerbieHancock e Keith Jarrett». Ma Cyrus Chestnut è sempre stato apprezzato dalla stampa. Nel suo sito internet è riportato quello che il "New York Times" ha detto di lui: «Il pianista Cyrus Chestnout è uno degli anacronismi più convincenti del jazz. Il suo marchio di articolazione croccante e blues con influenze armoniche evoca altri tempo, qualche tempo prima della salita di Bill Evans e di TcCoy Tyner, per non parlare di Herbie Hancock e Keith Jarrett. Ma a differenza del nostalgico tipico, che si strugge per il passato, in parte a causa di un disagio con il presente, il signor Cyrus appare a suo agio con la sua collocazione temporale. Ciò che rende la sua musica è una mosca completa sicurezza nel suo stile e quel senso di serena fiducia in se stessi». Di se stesso Chestnout, sempre nel suo sito, ama dire: «Mi piace costruire melodie che raccontino storie basate su ciò che ho visto, cosa ho sentito e cosa ho ascoltato. Se entro in empatia con cosa suono, allora sono capace di condividerlo. Per questo, chi mi ascolta può pensare che alcune delle cose che faccio possano sembrare semplici, ma quando si entra dentro si capisce che non è così semplice come si pensa».
Come da tradizione, inoltre, il concerto di venerdì sarà anticipato dall'appuntamento enogastronomico, in programma dalle ore 20,15, realizzato grazie alla collaborazione di Conad, Gaggi e Madrevite. Sarà possibile acquistare i biglietti a Perugia presso l'Hotel Giò Jazz Area (situato in via Ruggero D'Andreotto, tel. 075 5731100), T-Trane Tea & Coffee Room - Records & Books (Borgo XX Giugno, 075 5052522) e Musica Musica (via Oberdan, 075 5720923). O la sera stessa del concerto direttamente in teatro. Per ulteriori informazioni: www.jazzclubperugia.it.
CYRUS CHESTNUT - Nato nel 1963, Chestnut ha cominciato la sua carriera musicale all'età di tre anni e suonando il pianoforte al Monte Calvario Stella Chiesa Battista all'età di sei anni, nella sua città natale di Baltimora. Nell'autunno del 1981 ha cominciato a studiare jazz presso il Berklee College of Music di Boston. In quegli anni ha vinto il Eubie Blake Fellowship, l'Oscar Petersone, Quinci Jones e Count Basie, premi per le eccezionali prestazioni del college. Dopo Berklee, Cyrus ha iniziato ad affinare la sua tecnica come sideman con alcuni musicisti leggendari come: Jon Hendrixks, Michael Carvin, Donald Harrison, Terence Blanchard, , Branford Marsalis, Delfeayo Marsalis, Freddie Hubbard, Benny Golson, Curtis Fuller, Regina Cater, Chick Corea, Jimmy Heath, James Moody, Joe Williams, Isaac Hayes, Kathleen Battle, Betty Carter and, Dizzy Gillespie. La sua associazione con Betty Carter, cominciata nel 1991, ha influenzato molto la sua visione e l'approccio alla musica, confermando il suo istinto già iconoclasti. Carter lo ha consigliato di "rischiare e suonare le cose che non ho mai sentito", dice Chestnut.
Attualmente Cherstunt è sempre in tour con il suo trio per suonare dal vivo in festiva jazz di tutto il mondo.
PIETRO ODORICI - Nato il 28 Luglio 1962 a Bologna si dedica allo studio del sassofono dall'età di dieci anni. Dopo avere compiuto studi classici, si appassiona alla musica Jazz sotto la guida di Sal Nistico e Steve Grossman due tra i più grandi sassofonisti del Jazz moderno. Inizia poi la sua carriera artistica suonando sia come leader che come sideman con diverse formazioni italiane e straniere in tour in Italia, Francia, Germania, Grecia, Finlandia, Canada e partecipando a trasmissioni televisive e radiofoniche. Collabora con musicisti di fama mondiale come: George Cables, Ray Mantilla, (con i quali suona stabilmente), Cedar Walton, Billy Higgins, Slide Hampton, Eddy Henderson, Ben Riley, Jimmy Coob, Sal Nistico, Steve Grossman, Red Rodney, Jack Walrath, Lee Konitz, Joe Lovano, Elliot Zigmund, Steve Lacy, Billy Hart, Steve Gadd, Jack McDuff, Mingus Big Band, Vincent Herring, One For All, John Icks, Alvin Queen, Ronnie Mathews, Keith Copeland, Antonio Faraò, Enrico Pieranunzi, Massimo Urbani, Roberto Gatto, Danilo Rea, ecc. Ha inoltre partecipato più volte a numerosi Jazz Festival tra i più importanti Europei come Umbria Jazz, Orvieto (Umbria Jazz Winter), Gran Parade du Jazz di Nizza, Pori Jazz festival, Festival Jazz di Salonicco, e moltissimi altri. Ha suonato negli stati uniti a New York, Boston Philadelphia, George Cables, Ray Mantilla ecc. Nel panorama della musica pop ha inciso e suonato in tour con Lucio Dalla, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Luciano Pavarotti, Vinicio Capossela, Tullio De Piscopo, Rossana Casale, Gloria Gaynor, Eumir Deodato, Jovanotti, George Michael, Grace Jones e molti altri.