(ASI) Perugia - In occasione del 14 giugno ricorrenza dedicata alla Giornata mondiale del donatore di sangue istituita nel 2004 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Avis regionale dell’Umbria ha ribadito l’assoluta necessità di sangue sul territorio regionale.
In Umbria, il fenomeno del calo delle donazioni si attesta oggi ad un meno 9,32 % rispetto allo stesso periodo del 2015: una delle ragioni è l’invecchiamento della popolazione ed il ricambio generazionale che vede i giovani con un minore indice donazionale; l’Avis Umbria ha iniziato ad attuare strategie volte ad impegnare l’associazione nella motivazione del nuovo donatore, nel servizio di chiamata programmata, di accettazione e fidelizzazione dei soci, ma da sola non potrà risolvere il problema se non con il diretto coinvolgimento delle Istituzioni: Regione, Province, Comuni, Aziende Sanitarie e Ospedaliere che spesso si limitano ad adottare atti di programmazione, piani regionali condivisi e validi, ma in gran parte disattesi. Occorre uno sforzo congiunto per risolvere il problema e l’Associazione non resterà a guardare confermando la sua disponibilità e collaborazione.
Una particolare attenzione, infine, dovrà essere rivolta ad incrementare la raccolta di plasma, che oggi si pone nettamente al di sotto del livello di autosufficienza costringendo il nostro Paese, e la nostra Regione, a ricorrere al mercato dei medicinali plasma derivati con notevole impegno finanziario.
L’Avis ricorda che donare è “una scelta di vita ed un progetto di salute”.
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia