(ASI) Dal 9 all'11 maggio 2012, a Trieste, si è svolto un convegno del tutto particolare, dal nome “Come potrebbe essere l'Europa se l'Unione Europea non esistesse?”. Organizzato dall'Associazione Esperantista Triestina, non ha avuto purtroppo alcuna copertura mediatica. Se infatti, oggi, dopo neanche 15 giorni dall'evento, interrogassi il motore di ricerca google per ottenere qualche notizia a riguardo, rimarrei deluso. Una delle poche pagine che si può reperire a riguardo, è la pagina dell'Eurodeputato Antonio Cancian, con tanto di programma dell'evento e ovviamente, citazione del suo intervento.
Non si trattava di certo di un tema di poco conto, in un'Europa in completa crisi, serva delle banche e dell'alta finanza più che identitaria, sociale e comunità di popoli. Il convegno, possiamo apprendere sempre dalla pagina del deputato Cancian, si rivolgeva “principalmente a giovani, giornalisti, scienziati, politici ed Organizzazioni non governative. Il tema dovrebbe incoraggiare i partecipanti a considerare l'Europa da un punto di vista paneuropeo, transnazionale, e trattare la nostra comune storia e politica europea in modo comprensibile per tutti. Inoltre i partecipanti dovrebbero percorrere nuove vie di cooperazione fra giornalisti e settori della società civile con l'intento di favorire una maggiore consapevolezza sulla comune identità europea”.
Il livello della partecipazione, a livello istituzionale, si può dire elevato: hanno preso parte i presidenti di Slovenia e Croazia, rispettivamente Kucan e Mesic. Anche il nostro Capo dello Stato ha premiato gli organizzatori.
A giudicare quindi dal pubblico, dai relatori e dal tema, si trattava di un qualcosa di importante, al di là delle opinioni sull'Europa e sull'Unione. Allora la mia domanda sorge spontanea. Ossia, per quale motivo, a livello nazionale, non se ne sia parlato. Oltre ai servizi dedicati dal quotidiano di Trieste, Il Piccolo, non abbiamo notizie a riguardo. Così, il Convegno di Via del Coroneo 15, Sala Beethoven, può essere ribattezzato, a distanza di pochi giorni, come “fantasma”. Il progetto era finanziato dalla Comunità Europea, nell'ambito del Programma “Europa per i Cittadini”, con la collaborazione di associazioni Slovenia, Slovacchia e Croazia: la capofila Eŭropa Esperanto-Unio, di Bruxelles, dal Belgio, l'Associazione Esperantista Triestina, di Trieste, d'Italia la Društvo za evropsko zavest, di Maribor in Slovenia , la Društvo za europsku svijest, da Velika Gorica in Croazia e Education@Internet, Partizanske, per la Slovacchia.
Un ultimo cenno riguarda la partecipazione di un gran numero di giovani giornalisti e studenti di giornalismo, a cui la conferenza era specificamente rivolta. Non gioverà sapere, oltre al fatto della poca pubblicità del convegno, che la partecipazione dei nostri studenti giornalismo, in particolare dell'Università di Trieste, è stata quasi nulla. Al contrario, si potevano contare tranquillamente quelli degli Atenei di Lubiana, Zagabria, Zara, Graz e Bratislava.
Insomma, un meeting d'eccezione, con poca pubblicità, poca ospitalità per gli ospiti stranieri (come i Capi di Stato) e minima partecipazione dei nostri studenti di giornalismo. Forse sarebbe il caso di rivedere qualcosa, per le prossime tappe del progetto.
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