(ASI) L’AQUILA – Si annunciano due giorni di eventi - sabato 31 luglio e domenica 1° agosto presso la Chiesa di Santa Mariadei Centurelli a Caporciano - in omaggio a Mario Daniele, l’imprenditore di Castelnuovo emigrato nel 1967 in Canada poi negli Stati Uniti, le cui opere in campo economico, sociale e filantropico sono state raccontate nel bel libro “Mario Daniele, il sogno americano”, quasi un romanzo, curato dal giornalista scrittore Goffredo Palmerini per le Edizioni One Group.
L’occasione dell’Omaggio a Mario Daniele la dà lo stesso protagonista che il 28 luglio prossimo torna a Castelnuovo da Rochester, la città dello Stato di New York dove vive e dove per oltre quindici anni è stato Vice Console onorario d’Italia. Per gli impedimenti della pandemia non è potuto tornare, ogni anno come sua abitudine, dal 2019, ed è desideroso di vedere la casa natale ricostruita e rincontrare gli amici di sempre che puntualmente torna a rivedere a Castelnuovo nel periodo di vacanza, insieme alla moglie Flora.
Sabato 31 luglio, alle 18, all’interno della Chiesa di Santa Maria dei Centurelli gentilmente messa a disposizione dal Movimento Celestiniano, presente con Padre Quirino Salomone che porterà il suo saluto, gli amici del Gruppo musicale Deltensemble gli stanno preparando la sorpresa di un Recital concerto “Una storia da raccontare”, nel quale alle musiche originali di Andrei O. Popescu – Fabrizio Casu – Gianfranco Totani, saranno associati brani recitati, ispirati dal libro sulla sua vita adattati in testo teatrale da Gianfranco Totani. La produzione dello spettacolo è del Complesso cameristico Deltensemble che nel 2010 fu ospite di Mario Daniele a Rochester nella tappa di una magnifica tournée che toccò anche Detroit, Cleveland, Niagara Falls. Gli arrangiamenti sono di Fabrizio Casu, Carmine Colangeli, Edoardo Casu, mentre l’esecuzione del Recital concerto è affidata a Fabrizio Casu (violino e viola), Mircea Popescu (violino), Edoardo Casu (flauto), Gianfranco Totani (sax soprano e contralto), Carmine Colangeli (pianoforte), alla voce di Micaela Mercuri (mezzosoprano) e alle voci narranti di Chiara Merlini e Gianfranco Totani.
Domenica 1° agosto, alle ore 18, sempre all’interno della Chiesa dei Centurelli, ci sarà in prima assoluta la presentazione del volume “Mario Daniele, il sogno americano”, edito da One Group, che presto sarà pubblicato in inglese anche negli Stati Uniti. Interverranno alla presentazione la prof. Liliana Biondi, già docente dell’Università dell’Aquila, Francesca Pompa, presidente One Group, e il giornalista scrittore Goffredo Palmerini che ha curato l’opera. Nel corso della presentazione ci sarà il concerto del Coro della Portella, diretto dal M° Vincenzo Vivio, complesso corale tra i migliori interpreti del canto popolare italiano, che allieterà la serata con il suo repertorio di canti regionali e di montagna. Durante la serata saranno in vendita copie del libro, il cui intero ricavato sarà devoluto per iniziative sociali della comunità di Castelnuovo. A chiusura del concerto, nelle adiacenze della chiesa, sarà offerto un buffet-brindisi d’onore per Mario Daniele, che sarà lieto di salutare i suoi concittadini e il pubblico intervenuto.
Non è casuale la scelta di Santa Maria dei Centurelli. Questo luogo, che per secoli era stato stazione di posta delle greggi e dei pastori che lungo in tratturo magno andavano in transumanza verso il Tavoliere pugliese, a cavallo dei secoli Ottocento e Novecento aveva visto partire daiQQQq
borghi dell’altipiano, migliaia di emigrati diretti nei paesi d’oltreoceano e, nel secondo dopoguerra, oltre alle consuete mete delle Americhe, verso l’Australia e i paesi dell’Europa, in forte sviluppo industriale, soprattutto verso Svizzera, Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna. Con il fenomeno migratorio la bella chiesa di Santa Maria dei Centurelli veniva scelta come luogo spirituale propiziatorio alle partenze per le terre d’emigrazione. Per questo motivo vi è posto un monumento all’emigrante, sul lato destro prospiciente la chiesa, dove s’erge la statua di bronzo realizzata dall’artista Augusto Pelliccione, una via di mezzo tra il pastore transumante e appunto l’emigrante.