Roma, lunedì 9 dicembre 2019 Palazzo Giustiniani Sala Zuccari
(ASI) Roma. 1920~2020: cento anni dal raid aereo Roma-Tokyo, una straordinaria impresa che, agli albori della nascente navigazione aerea, collegò per la prima volta al mondo l’Italia e il Giappone.
Lunedì 9 dicembre si è svolta con grande successo al Senato, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, un’anteprima delle celebrazioni che il prossimo anno ricorderanno la trasvolata compiuta nel 1920 da Arturo Ferrarin e Guido Masiero con i motoristi Gino Cappannini e Roberto Maretto a bordo di velivoli Ansaldo SVA.
Una impresa straordinaria che è stata salutata con entusiasmo dalle autorità nipponiche dell'epoca e che ancora oggi suscita stupore e ammirazione.
I quattro giovanissimi partititi dall’aeroporto di Roma Centocelle il 14 febbraio del 1920 arrivarono a Tokyo il 31 maggio, dopo 109 ore di volo compiuto a tappe, con tante difficoltà tecniche e atmosferiche. Il percorso, 18.000 km, fu effettuato a bordo di due minuscoli biplani Ansaldo SVA9, costruiti in legno e tela: furono i due soli equipaggi, tra gli undici che parteciparono alla missione ideata da Gabriele D’Annunzio insieme al suo amico poeta e scrittore giapponese Harukichi Shimoi, a raggiungere Tokyo. Solo Ferrarin, con il macchinista Cappannini, riuscì a compiere regolarmente e con lo stesso velivolo l'intero percorso, poiché Masiero, avendo avuto a Canton un grave incidente, superò il tratto Canton-Shanghai in nave e proseguì poi per Tokyo con un aereo di ricambio.
Una eccezionale impresa a testimonianza dell'impegno e dell'ardimento dei piloti italiani. All’incontro, presieduto dal Senatore Pier Ferdinando Casini e organizzato dalla Fondazione Italia Giappone, hanno partecipato l’Onorevole Eugenio Zoffili, Presidente della sezione bilaterale di amicizia Italia-Giappone del Gruppo italiano dell’Unione Interparlamentare, l’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della Fondazione Italia Giappone, Valentina Ferrarin, nipote e biografa di Arturo Ferrarin, il Generale Basilio Di Martino, Capo del Corpo del Genio Aeronautico, che ha sottolineato: “l'impresa ha rappresentato l'affermazione dell'industria aeronautica italiana essendo il velivolo SVA, il motore SPA e tutti i materiali, dalla tela alle ali all'ultimo bullone, totalmente di ideazione italiana” e Domenico Braccialarghe, Direttore della Fondazione Ansaldo. E’ intervenuto poi Satoshi Dobara, Vice Presidente del Roma Hangar Museum e curatore dei rapporti con il Giappone per il Centenario “Arturo Ferrarin: Trasvolata Roma-Tokyo 1920-2020” del Comune di Thiene, città natale di Arturo Ferrarin, il quale ha ricordato che i quattro italiani, ricevuti dall’Imperatrice Taimei hanno avuto come ricordo, dei pregevoli oggetti, tra i quali - come si legge nel libro scritto dallo stesso Arturo Ferrarin “Voli per il mondo” - due album, da portare in omaggio alla Regina Elena di Savoia, contenenti una selezione di disegni realizzati dai bambini giapponesi delle scuole elementari e medie di Tokyo che avevano interpretato, su richiesta del Ministero dell’istruzione, a modo loro con figurazioni reali, simboliche e allegorie l’evento Roma-Tokyo. Presenti gli eredi di Ferrarin, il figlio Carlo con i nipoti e pronipoti, la nipote e i pronipoti di Masiero e i nipoti di Cappannini, Gino ed Manuela, con i pronipoti.