(ASI) In occasione della Giornata Mondiale della Televisione, l'Università Telematica Internazionale UNINETTUNO ha presentato a Roma il programma televisivo dal titolo “Era la Rai. Alle Origini del Servizio Pubblico”, curato e ideato da Lilli Fabiani e realizzato dall’Università UNINETTUNO. L’evento di presentazione si è svolto presso la Sala Conferenze dell’Ateneo.
Piero Angela, Pippo Baudo, Gianni Bisiach, Enrica Bonaccorti, Fabiano Fabiani, Lorenza Foschini, Carlo Freccero, Angelo Guglielmi, Emmanuele Milano, Tito Stagno, Bruno Voglino, Roberto Zaccaria, Sergio Zavoli, Furio Colombo, Giovanni Minoli: sono loro i protagonisti di questo ciclo composto da 15 interviste esclusive, che consegna al pubblico un ritratto inedito dei volti più noti della Televisione italiana. Grazie alle loro testimonianze, agli aneddoti e ai retroscena raccontati, ci si addentra nel vivo della storia del Servizio Pubblico Italiano.
Ma la Rai delle conoscenze e delle competenze esiste ancora? Cosa ci si deve aspettare dal futuro? Parlare di “Servizio Pubblico” ha ancora senso? A rispondere sono stati coloro che hanno trascorso una vita intera dentro quelle stanze, quegli uffici e quelli studi.
L’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, nata dal Consorzio NETTUNO, attivo in Italia dal 1992 e composto da 41 Università pubbliche italiane e di aziende, sin dalla sua nascita, ha dato un importante contributo per la crescita sociale del nostro Paese attraverso la messa in onda sui canali Rai, delle lezioni universitarie tenute dai migliori docenti italiani ed internazionali, nelle ore notturne.
«L’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO ha sempre considerato la televisione una tecnologia della mente», ha dichiarato la prof. Maria Amata Garito. «Con il suo canale UninettunoUniversity.Tv, la televisione della conoscenza - prosegue - ha portato le aule dell’Università nelle case di tutti, democratizzando l’accesso al sapere. Oggi, nella Giornata Mondiale della televisione, un momento di riflessione presentiamo il nostro programma “Era la RAI”. Uno spaccato di storia, per costruire il futuro».
Pippo Baudo ha posto l’attenzione sulla tv del futuro: «La televisione del domani cambierà radicalmente. Le tv spariranno, lasciando posto ai computer. Rai Play, ad esempio, ne è un chiaro riferimento. I ragazzi di oggi possono vedere la tv attraverso pc o smartphone, mentre noi avevamo quasi il culto della tv come oggetto».
Fabiano Fabiani ha affermato: «La tv oggi è cambiata moltissimo. Come è cambiato il mondo. La concorrenza, ad esempio, si è moltiplicata. La grande scena la prende il dibattito politico, con la funzione educativa che è venuta a mancare».
Emanuele Milano ha raccontato la storia, specificando: «In RAI abbiamo passato vari fasi. Forse potremmo sottolinearne tre. Quella della tv più educativa, che faccia servizio pubblico. Una fase nella quale si è cercato di incidere un po’ di più con programmi culturali e mirati. Ora, invece, siamo arrivati ad una tv più di “diseducazione”».
Furio Colombo: «La mia generazione è stata fortunata. Il mondo, quando noi facevamo tv, si stava rivelando per quello che era. Abbiamo potuto raccontarlo in diretta».
Giovanni Minoli ha spiegato i cambiamenti della tv moderna: «Con Mixer abbiamo creato un contenitore diverso dal normale, visto che è nato nel periodo dello zapping. Non dovevamo risultare noiosi ed è così cambiato anche il ritmo del linguaggio».
Un’occasione per riflettere insieme sul ruolo che la Rai ha avuto nella crescita culturale del nostro Paese ed il ruolo che oggi dovrebbe ricoprire.