(ASI) Varese – La sonda della Nasa è arrivata su Marte e l’ultimo incontro del ciclo “Scienza & Fantascienza” dedicato proprio al Pianeta Rosso si conclude con un interrogativo evocativo: “Marte: quando ci andremo e cosa troveremo?”, con la partecipazione degli scienziati Enrico Flamini dell’Università di Chieti-Pescara e Roberto Orosei dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, scopritori del primo lago marziano; della biologa e scrittrice di fantascienza Rita Carla Francesca Monticelli e di Piero Benvenuti, Segretario Generale uscente della International Astronomical Union.
L’appuntamento è a Varese, all’Università degli Studi dell’Insubria, mercoledì 5 dicembre alle 15, nell’Aula Magna di Via Ravasi 2, e chiude la sesta edizione del ciclo di incontri organizzato dal professor Paolo Musso del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate, in collegamento col suo corso di “Scienza e fantascienza nei media e nella letteratura”.
«Durante l’appuntamento finale presenteremo una scoperta davvero sensazionale e tutta “made in Italy”: quella del primo lago di acqua liquida non situato sulla Terra, ma su un altro pianeta, appunto Marte - sottolinea il professor Musso –. A parlarcene saranno Enrico Flamini e Roberto Orosei, i due scienziati che hanno diretto questa straordinaria ricerca, effettuata attraverso il radar MARSIS, montato a bordo della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea, ma progettato e gestito interamente dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal nostro Istituto nazionale di Astrofisica. Con loro dialogherà Rita Carla Francesca Monticelli, che, oltre ad essere una grandissima esperta di self-publishing (su cui terrà anche un laboratorio riservato ai nostri studenti), è anche una scrittrice di fama internazionale, che, grazie alla sua formazione di biologa, fa una fantascienza di taglio molto realistico. Infine, concluderà l’incontro e il ciclo Piero Benvenuti, Segretario Generale uscente della International Astronomical Union, primo italiano nella storia ad occupare questa prestigiosa carica. Benvenuti ci racconterà anche come si è giunti a cambiare il nome della celeberrima “legge di Hubble”, che sta alla base della teoria del Big Bang, in “legge di Hubble-Lemaître” a giusto riconoscimento dei meriti del sacerdote-astronomo belga George Lemaître, che, come la ricerca storica ha ormai definitivamente accertato, giunse a scoprire l’espansione dell’universo due anni prima di Hubble, anche se in base a dati meno precisi. Il cambio di denominazione, fortemente voluto dallo stesso Benvenuti e da lui proposto all’Assemblea Generale della IAU lo scorso 30 agosto, è stato da poco definitivamente ratificato dal voto telematico di tutti gli oltre 10.000 astronomi iscritti alla IAU: saremo quindi tra i primi a parlare di questo evento, che non è esagerato definire storico, perché dietro al cambio di denominazione c’è una vicenda umana e scientifica straordinaria, che merita davvero di essere conosciuta».
“Scienza & Fantascienza” tornerà a ottobre del 2019 con un ciclo intitolato “Cosa resta della Luna”, interamente dedicato al cinquantenario dello sbarco sulla Luna e alle sue conseguenze.
Per ulteriori informazioni ed eventuali variazioni del programma, tenere d’occhio il sito dell’Insubria (www.uninsubria.it) alla sezione Eventi.
Appuntamento finale con il ciclo Scienza e Fantascienza: Ingresso libero