(ASI) Marche - Si è parlato di grandi eccellenze ieri nel corso del Convegno organizzato nell’ambito della Borsa del Turismo del Centro Italia, eccellenze che derivano da un territorio che possiede un patrimonio genetico unico, un territorio che esprime una biodiversità prodotta dall’uomo, un territorio che ha saputo ripartire da un ieri ricco di storia pronto a proiettarsi in un futuro custodito dagli abitanti di questa parte d’Italia dove il turismo tradizionale delle aree marine sta lasciando il posto ad un turismo esperienziale dove la cultura del cibo viene trasmessa quale elemento di condivisione e dialogo.
“Il cibo non è merce” ha esordito Ugo Pazzi, Presidente Sloww Food Marche, “è necessario stabilire un’alleanza da produttore e consum-attore” dichiara Simona Olivieri del “Mercato Itinerante della Terra”, ma esiste anche un nuovo modello di sviluppo e su questo Gian Luca Carrabas, SVIM Marche, insiste nel trasmettere la certezza che solo facendo rete si possa mettere a reddito esperienza, competenza e ricerca.
Tutto quanto si incrocia in modo estremamente naturale con il nuovo modo di fare turismo, come ci hanno raccontato Luca Testa, produttore e testimone della “fioritura di Castelluccio e Adolfo Ciuccoli AD di Tuquitour, Tour Operator che promuovendo il territorio marchigiano crea la possibilità che gli ospiti dei suoi Tour “imbraccino” i grembiuli per mettere le “mani in pasta”
Tutto quanto fa da premessa al lavoro che si sta preparando per inoltrare la richiesta all’UNESCO di dichiarare i Monti Sibillini “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” per i paesaggi che conservano da millenni e per i prodotti che ci regalano quotidianamente