Alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori Istituzioni e ordini professionali a confronto sul delicato tema della tutela dei minori e delle famiglie. “Serve mettere ancora di più a sistema le azioni intraprese dai soggetti coinvolti”
(ASI) Perugia. “Serve lavorare per rafforzare e mettere ulteriormente a sistema gli interventi che vengono intrapresi dalle varie realtà coinvolte”. E’ il tema cardine emerso durante gli interventi dei numerosi relatori che nella giornata di lunedì 12 marzo alla sala dei Notari di palazzo dei Priori, hanno preso parte all’evento “Percorsi di tutela per i minori e le famiglie, le Istituzioni ed i Servizi si interrogano”. Una giornata di studio incentrata sul delicato tema della tutela dei minori e delle famiglie, ideata per «fare il punto sui percorsi di protezione e aiuto in favore dei minorenni che vivono situazioni critiche e difficili che possono toccare le famiglie, come separazioni conflittuali, trascuratezze, negligenze, maltrattamenti e violenze fisiche e psicologiche». Ma soprattutto un momento che ha messo fianco a fianco le tante realtà che, ciascuna a vario titolo, viene chiamata a intervenire sull’ambito, dalle istituzioni agli ordini professionali. L’evento, coordinato dall’assessore comunale Edi Cicchi (Servizi sociali) e da Cristina Faraghini (presidente ordine Assistenti sociali Umbria), è stato promosso da Comune di Perugia (capofila zona sociale numero 2 che comprende Corciano e Torgiano) insieme all’Ordine regionale e nazionale degli Assistenti Sociali, con il patrocinio di Regione Umbria, Usl Umbria 1, Anci Umbria, Ordine Avvocati Perugia e Ordine Psicologi Umbria.
«La sfida di oggi, coinvolgendo tutte le parti istituzionali, è rivedere un sistema di tutela complesso e spesso frammentato. Serve fermarsi e ragionare, avviando un vero e proprio percorso», ha detto Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale Ordine degli Assistenti sociali fra i primi ad intervenire nella sessione mattutina della giornata di studi, durante la quale sono stati toccati i tanti aspetti normativi che ruotano attorno alla tutela dei minori. «Le normative sono molte, tanto che negli anni si sono accumulate, e a volte è necessario mettere ordine e fare il punto su quello che si può fare», ha sottolineato l’assessore Cicchi sottolineando l’importanza del confronto quando si parla di minori e della loro tutela. Per un miglioramento ulteriore dei servizi, che vedono comunque Perugia e l’Umbria fra le città e regioni meglio organizzate, è stata evidenziata l’importanza di «una conoscenza reciproca dei sistemi di protezione salute e protezione sociale – ha detto Angiolo Pierini in rappresentanza della Asl – che devono convergere sempre più in un sistema integrato». Dunque integrazione, rafforzamento e sinergia sono state le parole guida che hanno caratterizzato un po’ tutti gli interventi, fra cui quello del vicepresidente di Anci Marcello Nasini, Maria Giovanna Ruo (presidente CamMino - Camera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni), Teresa Bertotti (ricercatrice e docente di Servizio Sociale - Università Milano-Bicocca) e Claudia Matteini (Corte d’Appello di Perugia), che ha posto l’accento su quanto viene già svolto in Umbria. «Sono contenta di poter dire che tutto quello che è stato auspicato qua in Umbria viene già portato avanti grazie al tavolo integrato per la crisi familiare e la tutela minori». Un punto di partenza per «porre ancora di più l’attenzione su quanto è stato fatto e avviare un percorso condiviso che permette di tenere sempre più al centro i sistemi di protezione dell’infanzia». Fra i relatori anche il garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza Maria Pia Serlupini, secondo cui «i diritti dei minori non devono essere sono minori diritti», da tutelare «attraverso una parola d’ordine: alleanza istituzionale e culturale».